Pistarino: “Da ex autista consiglio a Montella e Gasperini di guardare nello specchietto retrovisore…”

1CARLOdi Valentina Cristiani –

“Grazie per aver pensato a me”. Partiamo da qui per descrivere l’umiltà di colui che ha fatto la storia del teatro e della tv con Drive In: Carlo Pistarino. “Descriversi è sempre impegnativo, in quanto siamo diversi agli occhi degli altri e ognuno ci vede in modo differente. Direi comunque di essere una persona sincera, un po’ sognatrice e fiduciosa nella buona fede degli altri, anche se questo mi ha procurato qualche delusione. Ma fa parte della vita. Per il resto ho messo impegno in tutto quello che ho fatto nella vita, con risultati, tutto sommato,  accettabili. Ah, dimenticavo, sono sempre stato modesto, se non si fosse capito bene” – sorride il comico, cabarettista e autore televisivo genovese.  

3CARLOSono in pochi a sapere che Carlo Pistarino, prima di approdare al mondo dello spettacolo, ha svolto diversi lavori tra cui il barista, il cameriere, il vigile del fuoco e l’autista di linea nell’AMT di Genova per 11 anni. Un aneddoto curioso?

“Uno inedito è legato al mio periodo di Vigile del Fuoco Ausiliario in servizio all’Aeroporto di Genova nel 1970. Nei torridi giorni d’estate ogni tanto qualche pompiere si lanciava dal molo per un bagno ristoratore in mare, ma io non lo facevo mai. Alla domanda sempre più insistente – “ma Pistarino, perché non ti tuffi?” io candidamente, un giorno risposi: “perché non so nuotare!” e gli altri Vigili, in coro; ” ma … un pompiere che non sa nuotare … perché non lo hai detto?” … E io: “perché nessuno me lo ha chiesto!”. Bene, venni lanciato letteralmente dal molo con un brigadiere al fianco e imparai a nuotare in 10 minuti!  Ricordo con grande affetto quel periodo e il grande onore di aver fatto parte, anche se solo per un anno, di questo prestigioso Corpo, al quale deve andare sempre la nostra gratitudine”.

L’incontro che ti ha cambiato la vita?

“Per essere assolutamente precisi e onesti gli incontri sono stati due: il primo con Pier Luigi de Lucchi, quando mi assegnò il premio “Gavettino” alla Cantina Cabaret di via Trebisonda (1982) e poi mi fece debuttare al Teatro Instabile dove venni notato da una famosa Agenzia di Milano (Gentile e Marangoni) che mi fece fare i provino a Drive In, dove ho incontrato la seconda persona che mi ha cambiato la vita: Antonio Ricci”.

Hai esordito in TV raccontando episodi divertenti del tuo lavoro di autista. Condurre un bus e condurre una squadra di calcio, differenze e assonanze.

“Io guardavo il modo di comportarsi delle persone o di tutto quello che accadeva intorno a me e poi lo riproponevo sul palcoscenico coinvolgendo il pubblico con cose che tutti avevano vissuto, come del resto fanno tutti i comici che parlano di ‘costume’. Ora guardo il mondo dello spettacolo anche nelle vesti di autore  e con piacere cerco di dare il mio piccolo contributo alle nuove generazioni di comici. Da buon autista ricorderei a Montella e Gasperini quanto sia importante guardare sempre nello specchietto retrovisore, per evitare tamponamenti da chi abbiamo dietro. Ma penso che lo stiano già facendo!”.

Superata la prima parte della stagione e concluso il mercato di gennaio…soddisfatti o rimborsati?

“Soddisfatti è una parola grossa … rimborsati è una parola enorme!”

6CARLO“Perfetti sconosciuti” – titolo dell’ultima commedia di Paolo Genovese – cade a pennello per descrivere lo stato di Genoa e Samp, irriconoscibili dalla scorsa stagione. In questo campionato le due compagini genovesi vanno (quasi) a braccetto, partite per obiettivi più nobili si ritrovano a lottare per la salvezza. What’s happening?                              

“Io non sarei così critico sui risultati delle due squadre cittadine, e nemmeno così ingenuo da aspettarmi che vincano la Champions. Da anni ormai sono squadre da metà classifica, con qualche episodico “guizzo” in avanti, per il quale non mi sono mai illuso più di tanto”.

Chi sono i “giamburrasca” di Genoa e Samp?

“Ho troppo rispetto e affetto  per Rita Pavone e non mi sento di fare nomi”.

Con che commedie rappresenteresti a teatro queste due realtà calcistiche?

“Io ne farei solo una, ma perfetta per tutti e due i Presidenti, ovvero ” Pignasecca e Pignaverde”.                                                                                                               2CARLO

Della situazione calcistica attuale e del ruolo mediatico che hanno assunto i calciatori sui social network cosa pensi?    

“I calciatori sono sempre stati un po’ “narcisi” e ora con i vari Facebook, Instagram, Twitter ecc.. possono dare sfogo a tutta la loro voglia di comunicare, ma a me personalmente fanno più venire in mente “la solitudine dei numeri primi” piuttosto che “cento vetrine”. Per il resto, tagli di capelli o modi strani di esultare … so’ ragazzi!”

Si sa, i calciatori generalmente, arrivano alle interviste con il discorso già preparato, tutto ovvio, niente di sorprendente o interessante che trapeli. Ne ricordi di particolari e/o bizzarre?              

“Non sono un frequentatore di conferenze, interviste ecc … ma pagherei per essere stato presente a quella famosa di Trapattoni al Bayern!”

C’è sempre una prima volta. Stadio Olimpico, Lazio-Napoli, secondo tempo, Irrati (nel 2013 premiato miglior arbitro della serie B): “Basta, se non la smettono con questi bastardi cori razzisti (contro i napoletani e contro Koulibaly) andiamo tutti a casa”. La partita si è fermata per 4 minuti, i cori si sono calmati e si è potuto ricominciare. Una lezione di civiltà, finalmente.

“Penso che sia un segnale buono ma ancora troppo debole per stroncare queste ignobili manifestazioni di manipoli formati da “fondamentalisti dell’ignoranza”, che comunque e per fortuna sono stati fischiati anche dagli altri tifosi appartenenti alla stessa fede calcistica. Io, se fosse possibile, li riprenderei con le telecamere e poi mettere il loro bel faccione sul maxi schermo dello stadio, con la scritta “Grazie a lui, ora fermiamo la partita e tornate tutti a casa”. Ma forse non si potrà fare per la privacy?”.

7CARLOCuriosità per te è…?

“La curiosità è il sale della vita e grazie a essa l’uomo ottiene risultati in tutti i campi, da quello scientifico fino ad arrivare a quello artistico. La voglia di scoprire cose nuove o di sperimentare se stessi in campi diversi ha regalato al mondo cose meravigliose. Io sono sempre stato incuriosito da qualsiasi tipo di invenzione o di scoperta e nello stesso tempo invidioso, in senso positivo, di chi è riuscito a ottenerla”.

Che valore dai al tempo?

“Sembra una frase banale associare l’età al valore che si dà al tempo, ma non si può dire che questo. In effetti l’essere diventato nonno da poche settimane, mi fa guardare al tempo come un bene prezioso da dedicare a questo nipotino che spero di poter vedere e coccolare il più a lungo possibile”.

Essere o avere?

“Essere sempre in buona salute e avere il necessario per vivere dignitosamente perché al cospetto di una grave malattia i soldi diventano solo dei colorati pezzi di carta”.

4CARLOIl peccato che più ti costa confessare?  

“Essere un accanito fumatore e non avere la forza di volontà per smettere! Voi direte che non è un peccato, ma la mia salute la pensa diversamente”.

Una cosa che ti fa arrossire?    

“Il commuovermi molto facilmente”.

Ti viene data la possibilità di presentare tre proposte di legge in materia spettacolo. Cosa proponi?

“Consentire ai piccoli Teatri di continuare a sopravvivere con interventi statali mirati alla loro valorizzazione, visto che molti grandi Artisti, a volte, accettano di esibirsi in questi luoghi a scopo benefico. Assicurare una dignitosa vecchiaia a tutti i lavoratori dello spettacolo, quindi rendere più ampia la  rosa degli addetti ai lavori indigenti, e non solo Artisti, tutelati dalla  Legge Bacchelli. Trovare un parlamentare che si prenda carico della vergognosa chiusura del Fondo di Solidarietà della SIAE e relativa appropriazione indebita dei soldi versati dagli Autori, molti dei quali vivono in condizioni di povertà assoluta grazie all’annullamento del loro assegno mensile, ridotto a una vergognosa elemosina”.

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