Gasp: “Non è l’ultima spiaggia ma inizia il periodo decisivo”

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gasperiniGian Piero Gasperini si sbilancia, presentando la gara con l’Udinese, primo test successivo al ciclo di ferro, concluso con due soli punti nel carniere. Stavolta il tecnico non intende accontentarsi: “Questa sfida ha un’importanza notevole di per se stessa. Inutile negare che, se dovessimo vincere, sorpasseremo in classifica i friulani e forse qualche altra avversaria diretta, raggiungendo una posizione ben più tranquillizzante”.

Con ciò, mai diffidare di una rivale reduce da un periodo difficile e da una settimana in ritiro. “Meritano rispetto i bianconeri, che dispongono di ottimi elementi e hanno potenziato la rosa a gennaio. Hanno forse qualche assenza nel settore difensivo ma restano di valore, con alternative ovunque e una certa quadratura. I loro problemi sono la conferma che questo campionato è complicato per tutti”.

Il Grifone, però, non ha alternative plausibili alla conquista dei tre punti, ma per centrare l’obiettivo occorre una lucidata ad una rosa linea apparsa piuttosto sterile. Il mister fa buon viso: “A gennaio sono arrivati tre nuovi giocatori in avanti e Pavoletti, superstite della vecchia squadra, è ora infortunato. In questa situazione occorre fare affidamento anche sugli altri riconfermati: Pandev, Capel, Lazovic. Dovrò cercare la soluzione migliore alternandoli, sperando che anche loro offrano nel girone di ritorno quanto non sono riusciti a garantire nella prima fase di campionato, ovviamente senza perdere gli equilibri tattici e veder ridotta la qualità della prestazione complessiva.”.

Inutile negare che il trio di neo-genoani sia ancora immerso in qualche problemuccio. “Non è facile per loro ritrovare il ritmo partita dopo parecchi mesi di scarso impiego. Qualcosina di buono comunque si è già visto da loro. Matavz è stato ingaggiato come vice Pavoletti. Recentemente ha avuto qualche difficoltà dovuta ad un infortunio e in precedenza era stato efficace in Olanda e un po’ meno in Germania. Non è ancora al “top” ma dobbiamo sostenerlo. Lo stesso discorso vale per Cerci e Suso. Non so se abbiano già nelle gambe i 90 minuti, ma se così non è, che giochino un’ora dando tutto per poi venir sostituiti. Inutile rimpiangere sempre chi non gioca. Io penso che basterebbero due partite fatte bene per ribaltare i giudizi generali”.

Indubbio che il mercato di riparazione abbia ancora una volta sconvolto l’assetto rossoblù. Gasp frena sulle recriminazioni: “A San Siro pur perdendo, ho avuto buone risposte da Silva, Fiamozzi, Rigoni, che però provenivano da un periodo difficile e vanno inseriti nel nostro contesto. Anche loro hanno contribuito a regalarmi impressioni positive nel periodo più duro che ci ha fruttato due punti contro squadre importanti”.

Il calendario ora si annuncia in discesa, con tre impegni casalinghi – Udinese, Empoli e Toro – intervallati dalla trasferta nella Verona clivense. “Non si può parlare di ultima spiaggia, mancando ancora 13 partite, – proclama il mister rossoblù – ma di momento decisivo sì. Nell’andata questa serie di gare ci fruttarono parecchio ed è doveroso ripetersi, magari con qualche gol al passivo e all’attivo in meno. Dopo tutto, in allenamento noto molta disponibilità in tutti i ragazzi e il fato di aver tutti fuori dall’infermeria eccettuato Pavoletti è un buon segnale”.

Resta però, enorme come un moloch, la difficoltà a concretizzare in avanti. “Partiamo dal presupposto che stanno aumentando gli 0-0, inesistenti nel girone di andata. Per abbatter quadre molto chiuse non basta l’iniziativa individuale, ma serve giocare di squadra. Ebbene io ho fiducia nella crescita di questo Genoa, e conto di ritrovare la prolificità perduta da un certo periodo. Bisogna mettere in affanno le difese avversarie, costringendole a concederci punizioni e rigori o a caricarsi di ammonizioni”.

Discettare di formazione, in casa Genoa, equivale ad immergersi in un ginepraio. La nota lieta è il recupero sprint di Ansaldi, che addirittura si propone per un immediato rientro, sul quale Gasp intende però riflettere per ovvie ragioni precauzionali. Il problema è che in retroguardia solo Burdisso e De Maio sono sani come pesci, visto che Munoz è convalescente da infortunio e Izzo, al pari di Marchese, sta lottando da due giorni con un attacco influenzale. Solo domattina il tecnico tirerà la reti e deciderà il trio di titolari.

Anche negli altri settori si naviga nell’incertezza. Probabile ma non certo un attacco a tre, ma non è presumibile che Gasp si affidi contemporaneamente a Suso, Matavz e Cerci. Proprio quest’ultimo è il primo indiziato a partire dalla panca, a favore di uno fra Lazovic, Capel (forse più adatto come subentrante, specie se si può difendere un vantaggio) e il redivivo Pandev, che non è più un dimenticato.

A centrocampo una maglia sicura per il rientrante Rincon e Laxalt, mentre per le altre due caselle sono in lizza Fiamozzi, Dzemaili e Rigoni. Paiono in crescita le quotazioni di Tachtsidis, più adatto però ad un centrocampo a cinque, ma la sensazione è che il greco diventi proponibile agli occhi del trainer solo come soluzione disperata in corso d’opera.

di Giampiero Gasperini

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