Genoa Napoli 1-2: la pioggia frena il Grifone, il Napoli vola
Napoli forte, quadrato, bello a vedersi, ampio, organizzato: la squadra di Ancelotti sa giocare al calcio e si dimostra estremamente piacevole. Il Genoa corre, si batte e tira fuori gli artigli come può e quando ci riesce fa male.
Nella ripresa però si scatena un violento nubifragio che – a logica – avrebbe dovuto penalizzare maggiormente la squadra più tecnica. Si ritorna negli spogliatoi per una decina di minuti a chiarirsi ancora meglio le idee (per il Napoli) e con la convinzione sottile e fallace di poter portare a casa dei punti (per il Genoa).
Comincia a quel punto una nuova partita, concreta per i partenopei che subito trovano, grazie a Mertens e Ruiz appena entrati, lo spiraglio giusto alla destra di Radu.
Il Napoli vuole la vittoria, il Genoa è impantanato in una vasca olimpica da 100 metri.
E quando ormai sembrava dovesse finir tutto in un importante pareggio arriva una punizione innocua (così come la definisce Juric in conferenza) che si trasforma in un disgraziato autogol tra le proteste dei rossoblù.