L’80° giro dell’Appennino, fra attualità e nostalgia

E’ il Giro dell’Appennino contrassegnato dalle cifre tonde. Il 2019 celebra gli ottant’anni di una corsa in linea trale prestigiose del nostro Paese, ma anche i cent’anni dalla nascita del Campionissimo Fausto Coppi. Tragli sponsor della gara, ecco l’Elah – Dufour che quest’anno di anni ne compie 110. E il premio più significativo andrà a Moreno Argentin, che 30 anni fa vinse la cinquantesima edizione.
L’appuntamento è fissato domenica 28 aprile con ritrovo al Serravalle Designer Outlet. Poi partenza nelle terre diFausto Coppi, con il via ufficiale previsto nello stesso rettilineo dove terminerà la tappa Carpi-Novi Ligure del prossimo Giro d’Italia. Ventitré le squadre iscritte: 12 italiane, compresa la squadra della Nazionale azzurra, 11 quelle straniere.
Il Giro dell’Appennino per Fausto Coppi è stato “la prima e l’ultima”: prima gara nel 1938, poi il successo nell’edizione del 1955, per distacco, grazie alla quale conquistò l’ultimo suo titolo tricolore. <Quella mattina del 1938 – ricorda il presidente del Pontedecimo Ciclismo, Ivano Carrozzino – dopo aver fatto la prima colazione con pane e mele seduto sui gradini di un negozio, Coppi si presentò al foglio firma, ma non avendo ancora compiuto 19 anni non avrebbe potuto partecipare alla corsa. Era arrivato a Pontedecimo in bicicletta da Castellania la mattina stessa e la sua enorme delusione, comprovata da qualche lacrima, commosse il patron Luigin Ghiglione che, con una deroga al regolamento, riuscì a farlo partire. Coppi arrivò sesto lasciando nella polvere alcuni illustri corridori di allora>.
Ma torniamo all’attualità. Primo tratto della corsa quasi tutto in Piemonte. A Castellania c’è il Passo Coppi per ricordare il grande concittadinao. Giunti al Passo della Castagnola (mancheranno 106 chilometri), si entra in provincia di Genova e nel secondo tratto della corsa, quello decisivo, che comprende l’asperità massima: il Passo della Bocchetta. L’arrivo è previsto  in via XX Settembre nel pieno centro di Genova dopo oltre 198 chilometri di pedalate.
<Il Giro dell’Appennino rappresenta ancora oggi una delle più prestigiose e conosciute competizioni del ciclismo su strada . Nella sua storia, nata all’indomani della guerra, in un’Italia da ricostruire, è riuscita a far emergere grandi campioni rimasti ancora oggi famosi in tutto il mondo – ha commentato Stefano Anzalone, Consigliere delegato per lo Sport del Comune di Genova.

Il Giro dell’Appennino compie 80 anni, ma non ha perso la sua forza passionale, capace di trascinare sul lungo tragitto migliaia di supporters. E a Genova i corridori incontreranno una città intera, ansiosa ancora una volta di abbracciarli idealmente e applaudirli.
Prima del traguardo, tuttavia, sarà durissima per i ciclisti. Cinque i Gran Premi della Montagna: il primo è Passo Coppi dopo 45 Km, l’ultimo il Passo dei Giovi dopo 164 chilometri di corsa. Il passo della Bocchetta arriverà dopo 136 chilometri nelle gambe dei corridori. Sei i Traguardi Volanti: l’ultimo a Genova in via 30 Giugno, per ricordare chi non c’è più e le loro famiglie. In quella Valpolcevera che tanto ha dato a questa corsa.
Prima dell’arrivo della gara è in programma nel cuore della Superba la pedalata di bambini e ragazzi sul rettilineo di via Venti Settembre.
La festa dellìAppennino, tuttavia,comincerà ancora prima, con un prologo suggestivo. Infatti. sabato 27 alle 11 al Centro Commerciale l’Aquilone verrà consegnato l’Appennino d’Argento al giornalista Marco Pastonesi che per la Gazzetta dello Sport ha seguito per tanti anni il Giro dell’Appennino, scrivendo e pedalando. E sarà pure presente Edita Pucinskaite, l’ex Campionessa del Mondo.
Alla sera della vigili toccherà a Moreno Argentin, cui sarà consegnato l’Appennino d’Oro, ricordando la vittoria di trent’anni in questa corsa, prova unica per il Campionato Italiano Professionisti, che gli permise di indossare la maglia tricolore di Campione Nazionale per la seconda volta in carriera. Specialista delle classiche, il campione veneto si aggiudicò per quattro volte la Liegi-Bastogne-Liegi, tre edizioni della Freccia Vallone, il Giro di Lombardia, il Giro delle Fiandre (indossando la maglia tricolore conquistata a Pontedecimo).

<Regione Liguria ha sostenuto con costanza il Giro dell’Appennino, – ha affermato Ilaria Cavo, assessore allo Sport, presidente al vernissage – anche negli anni più difficili, ritenendolo un grande evento sportivo. A maggior ragione sostiene l’edizione di quest’anno, speciale per più di un motivo. Non solo ricorrono gli 80 anni del Giro ma passerà sotto ponte Morandi: lo ha fatto storicamente, ma quest’anno il sapore è diverso. Ho suggerito agli organizzatori di prevedere un traguardo volante, al passaggio in via 30 giugno. Mi fa piacere che abbiano accolto questa proposta, prevedendo una targa per chi lì registrerà il miglior tempo: un simbolo, un modo per ricordare le vittime ma anche per unire, ancora una volta, lo sport alla Valpolcevera>.

In un anno di ricorrenze tonde, non si può dimenticare i corridori che hanno fatto grande questa corsa. In prima filaTarcisio Persegona, patron della Tre Colli, più di uno sponsor per la corsa, recentemente scomparso. A lui sarà dedicata la classifica finale del Gran Premio della Montagna.
<Il Giro dell’Appennino è l’orgoglio del nostro territorio. – ha ricorda Federico Romeo, Presidente del Municipio V del Comune di Genova – Sarà l’occasione per ricordare doverosamente le vittime della tragedia del 14 agosto, oltre al momento di orgoglio per le 80 edizioni di una tradizione sportiva che tramuta le fatiche atletiche in momenti di sfida con noi stessi>.

                   p.l.g.

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