Sampdoria, Giampaolo: “In campo non scende la classifica, Zapata c’è e Strinic è out”

Giornata di vigilia quella di oggi in casa Sampdoria, con i blucerchiati che domani pomeriggio affronteranno in trasferta il Benevento per la prima giornata di ritorno. Novanta minuti che, a poco più di ventiquattr’ore dal fischio d’inizio, Giampaolo dalla sala stampa di Bogliasco ha introdotto così. “Un bilancio dopo il girone? Da Benevento a Benevento è passato tanto tempo, per fare un bilancio è presto, magari lo faremo dopo questa gara quando ci sarà la pausa. Per me è come se domani chiudessimo il girone di andata perchè abbiamo una partita in meno. La gara? In campo non scende la classifica, ma le motivazioni. Noi dobbiamo giocare questa gara marcando le differenza sul piano delle attenzioni e delle motivazioni”.

Sul cammino in trasferta di Viviano e compagni. “Cosa manca a questa Samp in trasferta? La Sampdoria ha iniziato un percorso di lavoro su quello che ritengo debba essere una mentalità, questo concetto l’ho ribadito stamattina alla squadra alla quale ho detto che non abbiamo mai giocato col freno a mano tirato: abbiamo perso, ma la Samp ha sempre ricercato questo tipo di atteggiamento. Io continuo a lavorare su quella strada insieme ai giocatori, consolidando quella mentalità per far sì che la Sampdoria in ogni campionato sia un po’ pi forte”.

Dal gruppo ai singoli, sulla condizione fisica dei suoi ragazzi. “Strinic non è ancora disponibile, mentre Zapata è a disposizione. Cosa mi aspetto dal Benevento? È allenato da un giovane con tante idee e che nel giro di qualche anno può diventare un allenatore di riferimento per il calcio italiano, è una squadra che ha come idea quella di giocare e che sta lavorando su quella mentalità di cui parlavo prima. Non è morta perchè i segnali che arrivano dal mercato di gennaio ci induce a pensarla così, nelle partite che ho visto ho notato una squadra viva. Prima dicevo che non scende in campo la classifica e noi dovremo pareggiare lo stesso livello di rabbia e spirito agonistico del Benevento”. 

“I pochi punti fatti con le piccole lo scorso anno? La differenza la fanno sempre il numero delle vittorie, a prescindere dalla squadra. E’ riduttivo poter pensare di essere belli con le grandi e brutti con le piccole. Va a cozzare su quello che ho detto sulla mentalità. Le grandi squadre ti creano certi tipi di problemi, le piccole ne creano altri e diversi. Sono partite diverse nell’interpretazione e nella tattica, cambiano le dinamiche e la maturità sta nel capire quali accorgimenti adoperare quando giochi con la grande e con la piccola”.

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