Maggio 1, 2025

IL PAREGGIO SUSCITA MOLTI PIU’ RIMPIANTI CHE GIOIE

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In mattinata, chiunque avrebbe firmato… con i gomiti un pareggio contro la Cremonese, in teoria speranzosa di agguantare lo Spezia sul terzo gradino e comunque obbligata a tenere a distanza la Juve Stabia, già vittoriosa sul Catanzaro. A gara finita, succede che dagli altri campi giungano verdetti pessimi, in particolare i successi esterni di Mantova e Sudtirol (oltre a quello più prevedibile, del Mantova sul Cesena), ed ecco che il punto agognato risulta misero e non risolve certamente  – anzi, lo complica – il complesso discorso salvezza.

A queste considerazioni sulla classifica  in fondo è una vera e propria tonnara – si deve poi aggiungere un enorme rimpianto, legato alle almeno tre ghiotte opportunità offensive costruire ma non finalizzate nel primo tempo. Un gol sarebbe probabilmente bastato a stendere un avversario tanto quotato quanto dimesso in avanti e, complessivamente, ben al di sotto delle aspettative.

Chicco Evani, alla faccia delle ennesime dichiarazioni bellicose rilasciate alla vigilia, sposa il tradizionale calcio all’italiana schierando inizialmente la Samp con tre centrali – Altare, Curto e il rilanciato Ferrari, che sarà autore di un partitone – e due esterni, Depaoli e Beruatto, sistematicamente ancorati in retrovia. Modulo adatissimo alla bisogna, visto che, con la protezione di Yepes, Benedetti e Vieira, la Maginot doriana si rivela subito a prova di bomba. Al resto provvede l’undici di Stroppa, che per 45 minuti produce un football lento, macchinoso, prevedibile, senza un guizzo che è uno.

Il taccuino della cronaca si colora quasi esclusivamente di blucerchiato. Niang si muove parecchio ma non è ispiratissimo e al suo fianco Sibilli interpreta con accettabile puntualità e fervore il ruolo di seconda punta. Peccato che i due, gratificati di spazi sterminati e imbeccati a dovere dai compagni più arretrati, non esibiscano l’agognato killer-instinct. La prima opportunità capita al franco-senegalese che, solo davanti al portiere Fuglinati, conclude con violenza ma senza angolare la traiettoria, constendegoli la paratona. Le altre due chances capiteranno all’ex barese, inseritosi dalla sinistra: sulla prima è il numero ospite a respingere in tuffo e sulla seconda la sfera esce di mezzo metro presso il palo più lontano. Se aggiungiamo un trentativo di Vieira concluso sull’esterno della rete, è legittimo il rimpianto per lo 0-0 al’intervallo. Sulla sponda opposta, verso il finale, un unico brivido procurato da Johnsen, che vince un rimpallo e passerebbe all’incasso senza il salvataggio di Vieira  presso la linea fatale.

La ripresa – con Venuti per Depaoli, colpito duro in precedenza – mostra un Samp meno brillante, come se la stanchezza facesse capolino. La difesa regge egregiamente senza fare una piega, ma la squadra rincula sempre più e il pressing inizia a farsi meno asfissiante. In compenso la Cremonese alza i giri del proprio motore. Non è un monologo dei lombardi, ma poco ci manca, tuttavia la palla giunge raramente insidiosa nei paraggi di Cragno, che dovrà superarsi in tuffo solo per rintuzzare la conclusione dal centro di Collocolo all’ora di gioco. Da rilevare poi un insidiosissimo cross da destra dell’ex genoano Zanimacchia (entrato nel secondo tempo), con due compagni ad un passo dalla deviazione vincente, ma si tratta di ordinaria amministrazione.

Solo al 65′, con un certo ritardo, Evani procede ad altre due sostituzioni: fuori Niang, ammonito, e Yepes, rilevati rispettivamente da Abiuso e Ricci. Più avanti usciranno anche Benedetti e Sibilli, stremati, a pro di Akinsanmiro e Bellemo, con i vecchi Borini e Coda rimasti in panca. 

Nel recupero due emozioni: una provvidenziale uscita di Cragno sull’ex Bonazzoli, servito da un errato disimpegno di  Beruatto, e un cross da destra di Venuti sul quale Fulignati anticipa di un nulla Akinsanmiro, che gli frana addosso, insinuando il timore (poi svanito) che gli ospiti finiscano il match con un giocatore di movimento tra i pali. Lampi neppur accecanti in una gara contrassegnata da due attacchi con le polveri bagnate: inesistente quello grigiorosso (De Luca è apparso quello dei tristi tempi doriani) e sciupone quello blucerchiato. Ma che la Samp, quale che sia l’avversario, spari a salve non è, purtroppo, una notizia.

PIERLUIGI GAMBINO

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