Maggio 4, 2025

Altra conferma dei soliti limiti, ora serve un miracolo

Alberigo_Evani_2007

Evani, sampdoria

Se occorreva una riprova riguardo ai limiti di qualità e determinazione della Samp, eccola servita nell’ultimo quarto di gara a Catanzaro, coi blucerchiati in superiorità numerica causa la sacrosanta espulsione del giallorosso Pompetti. C’era tutto il tempo per realizzare il gol della vittoria ed invece nei paraggi del portiere Pigliacelli  è successo poco di rilevante e, ad essere pignoli, le opportunitù più ghiotte di imporsi le hanno prodotte i calabresi in contropiede.

Visti i pessimi parziali (mai più cambiati) dagli altri campi, la Samp avrebbe dovuto assolutissimamente vincere, ma ha ancora una volta tradito le attese ed ora il piatto della classifica, a soli 180 minuti dal redde rationem, piange terribilmente e il baratro è davvero ad un passo.

Pensare che l’avvio doriano risulta alquanto promettente, quasi a dar ragione alle scelte finalmente coraggiose di Evani, che in un solo colpo rilancia gli anziani Borini e Coda con Sibilli a centrocampo e Curto a completare il quintetto arretrato.

Per mezzo primo tempo la gara scorre con una lieve superiorità degli ospiti, che con Coda sfiorano la sbarra dai venti metri e al 23′ passano a condurre grazie ad un calibrato cross da destra di Vieira e ad una perentoria inzuccata di Depaoli. Da notare che in questa circostanza l’area locale era piena di calciatori blucerchiati: un inedito.

Lo svantaggio accende la rabbiosa reazione dei giallorossi, che aumentano i giri del motore assediando gli avversari, incapaci di addormentare il match e contrattaccare. Le palle-gol latitano, ma la veemenza dell’offensiva è di arduo contenimento. Appena prima del duplice fischio, ecco il pareggio, che non giunge né immeritato né sorprendente: sull’ennesimo corner, la sfera rimpalla su Riccio e finisce sui piedi di Brighenti, lesto nell’insaccare.

Rimpianti a non finire e segni di nervosismo: Yepes litiga con un avversario e rimedia l’ammonizione che lo spedirà in tribuna nel prossimo confronto. ma il peggio deve ancora venire. In avvio di ripresa, lungo lancio in verticale  verso la trequarti doriana, ma Altare, che pare in netto vantaggio, salta a vuoto e consente a Biasci di stoppare elegantemente e di involarsi verso Cragno per il 2-1.

Il colpo potrebbe essere letale, ma la Samp ha almeno l’orgoglio per sconfiggere le paure e a propria volta inizia a pressare gli antagonisti. Il sollecito 2-2 premia la grinta di Yepes, bravo a svellere palla dai piedi di Petriccione al limite dell’area catanzarese e a servire, con la porta sguarnita, Coda, autore di una segnatura storica, che lo porta a pareggiare Schwoch in vetta alla classifica cannonieri cadetta di ogni tempo.

Il parziale sembra spegnere gli ardori su entrambi i fronti e mister Evani ne approfitta per inserire forse fresche: Bereszynski per Venuti, zoppicante, e Niang per Borini che, secondo previsioni, ha finito la benzina. E qui sale sul proscenio Pompetti, centrocampista giallorosso, che dapprima si becca un giallo per un fallo di mano giudicato volontario e poi stoppa malamente un agevole pallone e per fermare il contropiede doriano impostato da Coda si guadagna il cartellino rosso.

Mister Chicco capisce che bisogna trarre profitto dall’uomo in più e dapprima immette Benedetti per Vieira e poi , al 79′, Akinsanmiro per Yepes e un’altra punta, Abiuso, in luogo dello sfinito Coda. Le offensive doriane però sono sconclusionate e velleitarie e il Catanzaro, più rapido e abile nel palleggio, controlla rischiando relativamente e nel recupero procura due brividi a Cragno.

Alla vigilia, il punto allo stadio Ceravolo sembrava di oro zecchino al pari di quello strappato nella gara precedente alla Cremonese, ma a conti fatti non basta neppure per mantenere le distanze, visto che la Salernitana, vittoriosa sul Mantova, è salita a “più due” agguantando il Brescia, mentre Carrarese e Sudtirol hanno spiccato il triplice balzo verso la salvezza. 

Mai la Samp nella sua gloriosa storia ha vissuto momenti così drammatici. Venerdì sarà obbligatorio battere e superare in gradiatoria i granata campani, ma non basterebbe ancora: anche a Castellamare, nel turno conclusivo, servirà assolutamente fare punti, almeno per garantirsi i playout. Imprese non proibitive ma, alla luce dell’impotenza blucerchiata, confermata anche a Catanzaro, dobbiamo parlare di un autentico miracolo.

              Pierluigi Gambino

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