SAMP RICCA DI CERTEZZE, JUVE STABIA PIENA DI DUBBI

E’ garantito il mal di testa per chiunque intenda addentrarsi nella selva oscura delle combinazioni legate alla lotta salvezza. I destini della Samp sono legati a millanta ipotesi, compresa quella della salvezza diretta anche in caso di sconfitta nell’ultimo turno e della retrocessione anche con una vittoria. Tra i due casi estremi, davvero di improbabile realizzazione, si contano eventualità di ogni tipo, legate principalmente al risultato di parità sulla ruota di Castellamare, ed è davvero impossibile negare che i risultati parziali dagli altri campi – tutte le gare, ricordiamolo, sono programmate allo stesso orario – potrebbero influenzare lo sviluppo e l’esito del match in cui si è coinvolti.
La sfida del Romeo Menti è realmente tra le più incerte e sfuggenti in virtù di un evento che non è dipeso dalla Samp bensì dai gialloblù locali, che facendosi inopinatamente battere venerdì dalla Reggiana non sono riusciti a mettere in cassaforte il quinto posto finale. I campani, perdendo la partita conclusiva, potrebbero addirittura scivolare in settima posizione, con un indubbio svantaggio nella griglia dei playoff. Il pari, se non altro, assicurerebbe il sesto posto a prescindere dal risultato del Catanzaro a Mantova, ma sarebbe pur sempre un passo indietro.
La squadra di mister Pagliuca, neopromossa rivelazione, non è più così pimpante e lucida come un mese fa e non può disporre di tutti gli effettivi, ma è fuori strada chi la giudica ormai appagata. La recente sconfitta è stata assolutamente immeritata: il portiere reggiano Bardi ha compiuto una serie impressionante di miracoli. Ripetendo quell’atteggiamento, la Juve difficilmente perderebbe ancora, ed è il pericolo che corrono i blucerchiati, i quali di base dovranno affrontare un handicap non trascurabile: la disabitudine ad esibirsi su terreni sintetici, dove la palla scorre più veloce e ha strani rimbalzi.
Dunque, lo sviluppo del match è soprattutto nei piedi e della testa dei calciatori di casa. Mister Pagliuca, intanto, è davanti ad un bivio: privilegiare il risultato per i motivi suesposti o sacrificare (oltre all’attaccate Sgarbi, in squalifica, e a qualche infortunato) i diffidati e gli acciaccati per preparare al meglio l’esordio nei confronti che più contano?
Di sicuro, il rinvio della gara dovuto alla scomparsa di Papa Francesco non è dispiaciuto alla Samp, che nella data originaria stava attraversando un momento ben più delicato di quello attuale e avrebbe probabilmente trovato una Juve Stabia ancora più bisognosa di punti. Ora i blucerchiati, galvanizzati dal successo sulla Salernitana, non partono affatto come vittime sacrificali e possono battersela sia per il bersaglio grosso (con… vista sulla salvezza diretta) sia – perlomeno – per un pareggio che probabilmente rinvierebbe il verdetto stagionale. Evani ha svolto un lavoro egregio laddove aveva tempo e modo di intervenire: non nella qualità della costruzione di gioco e neppure nella crescita del killer instinct, bensì nell’organizzazione complessiva, che significa compattezza tra i reparti ed equilibrio. Non solo, ha agito pure sul fattore psicologico, con punture di convinzione e fiducia, necessarie a scacciare la paura e la depressione.
La Samp ora è un monolite e se avesse la ventura – come è successo venerdì – di passare in vantaggio potrebbe chiudersi con efficacia e condurre in porto il successo scacciaincubi. Occorrerà sfruttare gli spazi, cogliere impreparati gli avversari e sfruttare il mestieraccio di un undici che rigurgita di calciatori esperti, non tanto della categoria quanto di partite decisive, nelle quali conti mantenere – per dirla alla Boskov – cuore caldo ma anche testa fredda. Il carattere è stato un’altra recente conquista e va soloripetuto a certi livelli: in esso si racchiudono voglia di vincere i contrasti, capacità di corsa e anche concentrazione in ogni attimo. In soldoni, ripetendo l’atteggiamento mostrato venerdì, difficilmente i doriani usciranno dal Menti senza punti in saccoccia.
Capitolo formazione. Evani è un prodigio di imprevedibilità e ogni volta ci regala una o due sorprese, ma stravolgere l’undici vincente sui granata sarebbe un controsenso. Di sicuro manca Benedetti, sotto squalifica, e si recupera Yepes. Mettiamoci poi l’infortunio a Borini, destinato all’esclusione, con Oudin probabile sostituto. Qualche altro giocatore però è uscito dalla contesa di venerdì stremato o dolorante, sicché l’allenator dovrà anche tenere in conto questa variabile. Ferrari, ad esempio, è stato monumentale, ma c’è da chiedersi se reggerà o se convenga un suo accantonamento in vista dei possibili playout.
Se non altro, la rosa blucerchiata è ricca di alnternative in ogni reparto: basti pensare allo stesso Yepes ma anche a Coda, Venuti, Akinsanmiro, Bellemo, Curto, Ricci e qualcun altro. In certi contesti così critici, quando i primi caldi possono combinare qualche scherzo, una panchina ricca è in grado di fare la differenza.
PIERLUIGI GAMBINO