A MARASSI PER DIVERTIRSI E VEDER PERDERE UNA “BIG”

Una semplice amichevole? Una passerella? Si può definire in parecchi modi la sfida tra Genoa e Altanta, penultimo turno di campionato. La peculiarità risiede nell’orario, ore 20.45 di sabato, ben lontano da quelle delle altre nove sfide in calendario. Lo ha suggerito la posizione in classifica delle due formazioni, ormai sicure del piazzamento finale.
Trattandosi dell’unico evento calcistico della giornata, ecco che su Marassi convergeranno le attenzioni di tutti i maniaci di questo sport, collegati attraverso i soliti canali televisivi a pagamento. Non manca insomma lo stimolo a rimediare una figura degna senza toni agonistici troppo accesi.
Il sentimento stavolta potrebbe prevalere sul risultato. Torna al Ferraris Gian Piero Gasperini, che la gran parte del popolo genoano vederebbe ancora di buonissimo occhio sulla panca del Grifo, forse trascurando che il suo futuro sarà ancora legato per almeno una stagione alla Dea. Si rivede in Liguria anche Retegui, capocanniere per distacco della massima serie, grato di sicuro nei confronti del club che lo pescò in Argentina dirottandolo nel football europeo. Ricordate quando, lo scorso agosto, scrivemmo in parecchi che sotto la guida del Gasp e in un collettivo più strutturato avrebbe… vendemmiato? Gli manca un gol per toccare quota 25, storico record stagionale per un calciatore atalantino.
E’ un affare di cuore anche l’applauso che il popolo rossoblù intenderà tributare ad un gruppo, quello di Vieira, che alla fine della sorsa estate rientrava tra i primari candidati a giocarsi la salvezza. Sarà anche la serata di qualche doloroso addio. C’è infatti il timore che Frendrup e (o) De Winter salutino la propria gente non con un arrivederci ma con un addio.
Sempre fuori da tecnica e tattica si annuncia pure il canonico “funerale” ai cugini di città dopo la recente discesa agli inferi: è in programma nel dopo match, in pieno centro.
Tornando alla gara, Vieira persegue un obiettivo platonico ma non insignificante: battere finalmente una “big”, impresa mai riuscita in tutto il campionato. Il pari strameritato di Napoli ha spezzato un tabù, ma occorre… completare l’opera. Sul fronte atalantino non si scorgono particolari traguardi da raggiungere negli ultimi due turni.
In tema di formazione domina l’incertezza, ma si percepiscee in entrambe le squadre la volontà di qualche correttivo. Mister Patrick potrebbe partire con i soliti Vasquez e De Winter al centro della difesa, Martin o più probabilmente la rivelazione Ahanor (favorito di un’incollatura) a sinistra e Sabelli a destra. Per la porta ci si avvia ad una conferma di Siegert, bisognoso di un’ulteriore verifica: di sicuro dovrà lavorare anche più che al San Paolo.
In mediana conferma teorica per i titolarissimi Frendrup e Masini, ma attenzione: Badelj è giunto al passo d’addio e stramerita un homenaje degna delle sue eccezonali qualità di calciatore e di uomo, sicché è scontato un suo impiego, al via o a partita i corso. In avanti dovrebbero spuntarla Vitinha e Messias, calciatori sotto osservazione, con Pinamonti al probabile congedo, ma nel ballottaggio tra Norton-Cuffy e Zanoli per la fascia destra è destinato ad insinuarsi Thorsby, reduce da squalifica e particolarmente adatto, con la sua fisicità, a certe battaglie.
Il tecnico rossoblù però ci ha abituati a qualche immancabile novità, che potrebbe coinvolgere Otoa in retroguardia, Kasa in cabina di regìa e il duo Ekhator-Venturino in avanti, sempre tenendo presente che sfruttando i cinque cambi a disposizione gli atleti in questione dovrebbero comunque trovare spazio in corso d’opera. Da valutare anche le condizioni di Ekuban e Cuenca, che dopo una lunga assenza potrebbero rientrare tra i convocati, ma con maggiori prospettive di innesto nell’epilogo a Bologna..
Anche Gasperson potrebbe concedere il palcoscenico a qualche rincalzo: tutta gente, comunque, che altrove godrebbe abitualmente di un posto al sole. L’infermeria nerazzurra rigurgita di ospiti, l’ultimo dei quali il calciatore in assoluto più virtuoso, Lookman, che accusa un’infiammazione al tendine d’Achille. Mancherà poi Djimsiti, squalificato. Gli osservati speciali sono Daniel Maldini, Samardzic, Brescianini e soprattutto l’aitante Kossonou, inseriti comunque in un quadro tattico collaudatissimo.
Sulla carta, assisteremo a 90 minuti divertenti, con gol ed emozioni a go-go. Quanto basta per uscire dal Tempio con l’animo soddisfatto e qualche pensiero felice proiettato al prossimo agosto.
PIERLUIGI GAMBINO