Maggio 23, 2025

Mirko Tomei apre le porte del suo atelier via social

creazioni Tomei 5

Nell’ultimo periodo lo stilista Mirko Tomei ha “aperto” via social le porte del suo atelier permettendo ai follower di scoprire qualcosa in più del suo mondo e della fase artistica che porta alla nascita delle sue speciali creazioni. 

«Mi sto concentrando su dei pezzi che in qualche modo hanno a che fare molto con la mia 

idea di femminilità, ben tradotta dal bustier declinato in tutte le sue possibilità, unito poi a pezzi che lo vanno a incorniciare, che possono essere dei blazer o delle giacche, dei tuxedo, delle gonne molto importanti» – racconta – «Quella del bustier è una costrizione scelta, che in qualche modo determina la femminilità e la sensualità. Una scelta che può essere di grande stile e non di cattivo gusto. E parlando di “restrizioni” mi vengono in mente quelle che sono state imposte quest’anno per i dress code sul red carpet del Festival di Cannes. A volte una regola restrittiva può essere uno stimolo per creare una sorta di eleganza e sontuosità, ma anche di eccentricità, abbandonando gli eccessi e andandolo a cercare nei dettagli».

In particolare sul 78esimo Festival di Cannes commenta: «Si sono viste meno stravaganze, ma non è mancata comunque la personalità di certi personaggi. Vedi, per esempio, Rossy de Palma che ha indossato una sorta di blazer,lunghissimo, quindi un abito giacca, pieno di spacchi, quindi assolutamente sexy e molto elegante. Oppure Schiaparelli, che ha mandato in passerella un pantalone morbido con un bustier stupendo. Quindi non è che il limite per forza significhi castrazione dello stile o della creatività».

E continua: «È uno stile che è specchio della società attuale e di questi tempi di crisi. È arrivato il momento di ripulire e di ritrovare una certa sobrietà, che non vuole dire non essere erotici. Anch’io, per le mie creazioni, sto facendo questo tipo di discorso: tutto viene riletto, ripulito, viene data più importanza al materiale che di per sé crea un’atmosfera. Sto parlando, per esempio, del mikado, del duchesse, del taftà e del tulle. Sto girando intorno a questo mondo (non tralasciando comunque dettagli e decorazioni), ma anche a quello dell’illustrazione e del disegno che, volente o nolente, è il primo step del processo creativo di una collezione».

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