UN ULTIMO APPUNTAMENTO CHE VA ONORATO

Nel 1925 Bologna e Genoa si sono giocate uno scudetto con tutti i mezzi, compresi pistolettate e pesanti interventi della politica. Alla fine, il Grifo venne ingiustamente beffato ed ancor oggi si discetta di quel furto con scasso non certo perpetrato in campo.
Sessant’anni più tardi, rossoblù e… rossoblù si affontano al Dall’Ara in ben altro clima, con gli ospiti già applauditi una settimana fa dal popolo amico e e i padroni di casa invece protesi a festeggiare nel dopo-gara la recente, storica conquista della Coppa Italia. Dunque aspettiamoci un’atmosfera distesa, nessuna particolare frizione e forse la sola voglia di riporre scarpini e maglie ufficiali nello stipetto e darsi appuntamento a luglio.
La classifica, d’altronde, non tiene alto liinteresse della sfida, visto che gli uomini di Vieira, quattro punti sotto la coppia Toro-Udinese e altrettanti sopra il Cagliari, hanno ormai puntellato il tredicesimo posto, mentre i petroniani, già ammessi alla prossima Europa League in virtù del successo in Coppa, debbono solo difendere la platonicissima settima piazza da Fiorentina e Milan.
Il giochetto delle probabili formazioni non sollectica particolare inteeresse. Sil fronte emiliano è anche possibile che mister Italiano (propenso a rimanere, ma corteggiato dal Diavolo rossonero), proprio per consentire alla gente bolognese di indirizzare ai propri beniamini il meritatissimo tributo, punti sui migliori a disposizione, enuto conto che Miranda è ancora sotto squalifica e Castro è lontanissimo da una condizione decente. Dunque, la coppia Beukema-Casale al centro della difesa e Dallinga unica punta, supportata a sinistra da Dominguez e a destra da Orsolini, al solito il calciatore felsineo più pericoloso.
Mister Vieira non intende varare una formazione altamente sperimentale, ma ha in mente più di un ritocco, al di là della scontata assenza di Vasquez, finito in infermeria. Il duo centrale di retroguardia dovrebbe essere composto da De Winter e Bani: il primo con le valigie pronte da mesi e il secondo che, secondo voci insistenti, non sarebbe così entusiasta di rimanere a Genova. Sulla fascia Sabelli e Martin non hanno rivali, mentre tra i pali potrebbe riapparire Siegrist.
Nella zona nevralgica regna l’abbondanza. Frendrup (altro elemento considerato al passo d’addio) andrà certamente in campo, ma chi lo affiancherà? Badelj ha già salutato la gente genoana e Masini non ha bisogno di dire “arrivederci” sicché potrebbe spuntarla Onana, finalmente pronto a farsi valutare attentamente.
Ed eccoci alla prima linea. Pinamonti potrebbe restare fuori a pro di Ekuban o Vitinha, che suscitano maggiore curiosità. Alle spalle del prescelto, spazio ancora a Norton-Cuffy (destinato l’anno prossimo a scalare le gerarchie), Thorsby ed Ekhator, un ragazzo sul quale la società punta parecchio, ma attenzione alla sorpresa Venturino, altro virgulto promettente. Dall’inizio o in corso d’opera, i due dovrebbero comunque godere di una chance, secondo una promessa dell’allenatore, che potrebbe tuttavia concedere un certo minutaggio pure a Messias, l’ennesimo genoano dal futuro ancora indefinito.
Il Grifone punta a strappare consensi fidando – sulla sua abitudine a rendere la vita dura a qualsiasi avversario – ma anche ad offrire sprazzi di calcio gradevole, come gli è successo nelle ultime esibizioni. Che il Bologna sia più ricco di qualità non è una scoperta, ma è altresì acclarato che oltre la fitta barriera di centrocampo spalanca praterie che un antagonista con “gamba” e coraggio potrebbe capitalizzare.
In teoria, il Genoa deve sempre vincere una gara contro una “big”, ma non si tratta di vita o di morte. Sarebbe già importante giocare alla pari sfoggiando doti apprezzabili e congedarsi dalla propria tifoseria con un ricordo felice di quest’annata oltre le previsioni. Da lunedì la palla passa ai “mercatari” ma soprattutto a mister Sucu, il cui silenzio è stato finora condivisibile, ma se si prolungasse lascerebbe spazio e più di una preoccupazione.
PIERLUIGI GAMBINO