PER NON AFFONDARE SERVE UN ALTRO ATTEGGIAMENTO

Evani, sampdoria
Analizzando le quattro rimanenti partite nella regular season, la prossima con la Cremonese è di gran lunga la più complicata, ma la Samp non può permettersi di considerarla un jolly. Deve tassativamente raccattare almeno un punto, magari dopo averle tentate tutte per agguantare la posta intera, ipotecando così la salvezza.
Quel palo colpito dallo spezzino Salvatore Esposito a Frosinone rischia di essere pagato anche dai blucerchiati e non solo dagli aquilotti, che per la mancata vittoria in Ciociaria si trovano adesso a sole quattro lunghezze la Cremonese, ferratissima antagonista per il terzo posto finale: un vantaggoio discreto ma non del tutto rassicurante.
I grigiorossi puntano seccamente alla serie A e non lo nascondono. Mancheranno sino a fine campionato del loro gioiello, Vasquez, appiedato da una maxi-squalifica, ma di recente hanno scoperto proprio in un ex sampdoriano, Manuel De Luca, un centravanti affidabile e in grado di colmare la lacuna più preoccupante. Mister Stroppa, che conosce a fondo la categoria, punta su un 3-5.2 assai collaudato, con Bianchetti difensore assai esperto, Castagnetti a guidare il centrocampo, Vandeputte in rifinitura e Jonsen partner del bomber. Una squadra che forse concede qualcosina nei pressi del portiere Fulignati ma sa manovare con tecnica e rapidità, doti che in mezzo al campo fanno difetto ai giocatori di Evani.
E’ vero che la Samp, specialmente a Marassi, ha rimediato una figura egregia contro gli squadroni, ma stavolta non può permettersi di agire esclusivamente di rimessa lasciando ai grigiorossi il pallino del gioco. Come svoltare? Lo staff tecnico doriano (compreso il des ex manchina Roberto Mancini) è rimasto indispettito dall’atteggiamento tenuto a Carrara dai calciatori più esperti e blasonati, che avrebbero dovuto trascinare i compagni. Logica, comprensibile, ecco confezionata una mezza rivoluzione a carico di Bereszynski, Ricci, Vieira, ma lo stesso Niang, latitante in terra toscana, rischia fortmente l’esclusione. Si annuncia l’ennesima formazione inedita, con Evani che sfregando la lampada di Aladino insegue uno straccio di assetto decoroso, in ciò seguendo le orme dei predecessori.
Solo la difesa a quattro, marchio di fabbrica del direttorio, non sarà toccata, ma almeno un interprete cambierà: a destra, in luogo del deludentissimo Beres, potrebbe giocare Venuti, uno dei calciatori accantonati di recente ma meritevoli di un rilancio. Più complessa la struttura degli altri due reparti, col dubbio se confermare il 4-3-3 o dirottare sul 4-3-1-2 o addirittura sul 4-4-2, modulo ritenuto obsoleto dai più, ma non da Novellino e Ranieri, che proprio in blucerchiato lo adottarono per ottenere piazzamenti di rilievo e miracolose salvezze.
Qualche innesto è ormai identificabile. Yepes dovrebbe rilevare Ricci in cabina di regìa e non è neppure escluso che gli si affianchi Bellemo, che conosce la B come le sue taschie ed è stato un puntello del Como salito di categoria. In avanti acquista peso la candidatura di Abiuso, che non è Van Basten, ma assicura centimetri e muscoli in avanscoperta e nel frammento di match giocato in Apuania non è stato tra i peggiori.
Restano parecchie altre maglie da assegnare. Sibilli è uno dei favoriti dopo essere tornato ad allenarsi a pieno regime ad onta di un principio di pubalgia. Anche Oudin si sta giocando un posto al sole (il palo timbrato a Carrara grida ancor vendetta), senza dimenticare Depaoli, un jolly un po’ incostante nel rendimento ma in grado di giostrare come terzino, come centrocampista laterale e come attaccante.
Tocca ad Evani ottenere il giusto mix tra equilibrio tattico e coraggio, sicché non attendiamoci una Samp con tre punte pure. Probabile, alla fin fine, che Niang e Coda, due che non stanno facendo sfracelli, si accomodino in panca con lo sconfitto del ballottaggio tra Abiuso e il rifiorito Borini, specialisti diversissimi: il primo scarsamente collaudato ma dotato di un fisico da sfondatore e il secondo più adatto ad esibirsi come centravanti di manovra. Quasi certa una staffetta tra i due durante la ripresa.
Si annuncia una partita da tripla, in cui sarà presumibilmente la Cremonese a comandare le danze, ma c’è modo e modo di adeguarsi all’avversario, soprattutto a livello di approccio. Serve una Samp più attenta e concentrata, anche più dinamica specialmente a centrocampo e più propositiva. Bando alle distrazioni ma anche allo stucchevole titic-titoc nell’attesa che un compagno si assuma la responsabilità di una giocata.
Sugli spalti si udiranno 25mila ugole disperatamente scatenate, ma senza un’adeguata risposta dei protagonisti in campo la spinta vocale potrebbe gradatamente affievolirsi. Da che calcio è calcio, è sempre la squadra a dover trascinare i tifosi e non viceversa.
PIERLUIGI GAMBINO