A Benevento quanti trappoloni ma in trasferta è un altro Grifo

Genoacfc

Siccome in casa Genoa, per tradizione, i momenti di tranquillità sono parentesi effimere tra due periodi agitati, ecco che sta montando la paura di una penalizzazione per irregolarità amministrative compiute dalla società. Le accuse di inadempienze di carattere fiscale e contributivo segnalate dalla Covisoc sono ancora tutte da dimostrare (e anche la cosiddetta buona fede potrebbe rivestire una certa importanza) ma è indubbio che questo fulmine a ciel sereno abbia limato quella serenità costruita, partita dopo partita (tutte vinte meno una) da Alberto Gilardino e dai suoi prodi. Di sicuro il Grifo non è così strutturato tecnicamente da poter rinunciare a cuor leggero ad un paio di punti, che potrebbero rappresentare il discrimine fra un trionfo ed una cocente rimandatura agli esami di riparazione post regular season. Ad un epilogo più clamoroso non vogliamo credere, ma certi scenari prefigurati da qualche addetto ai lavori accrescono sconcerto ed inquietudine.

Il campionato, intanto, prosegue e non sarebbe proficuo rimuginare su quest’inattesa insidia extra campo. Basilare, comunque, sarà conoscere il proprio destino in tutta fretta, senza alcuna causa sospesa, per meglio affrontare gli ultimi mesi di agonismo.

Ed eccoci al football giocato. Chissà quanti tifosi rossoblù, dopo aver preso atto delle fatiche enorme provate dai loro beniamini per vincere le gare casalinghe, sospirino sollevati di fronte al prossimo impegno, lontano da Marassi. La differenza, sia chiaro, non risiede nell’atteggiamento dei calciatori rossoblù ma nel differente approccio degli avversari, che davanti al pubblico amico sono spinti ad una prova di intraprendenza e non si limitano a proteggere il fortino o a cercare il possesso palla come arma difensiva.

Il Benevento vanta un pubblico caldo e appassionato e, ad onta di una classifica non tranquillizzante, non potrà accontentarsi a priori del classico punticino. Un atteggiamento che potrebbe spianare la strada alla banda del Gila, da sempre a proprio agio quando può sfruttare spazi più ampi e, magari, agire di rimessa pur senza disporre di un autentico contropiedista.

Match da tripla, sulla carta, tenendo presenti le spiccate individualità nel gruppo di mister Cannavaro. Qualche nome? I centrocampisti Improta (un ex che in Liguria non ha lasciato il segno) e Karic e soprattutto il centrale difensivo Glik, che sarebbe titolarissimo in almeno metà delle formazioni di serie A.

Il team sannita vale assai più della posizione occupata in graduatoria e non ha perso le speranze di abbandonare i bassifondi e di agganciare perlomeno il carro dei playoff, che dopo tutto dista soltanto cinque lunghezze, colmabilissime. Sinora i giallorossi non sono decollati, ma sottovalutarli sarebbe un autogol. In estate, i rossoblù li hanno affrontati due volte, e se in Coppa hanno vinto con pieno merito, in campionato hanno cozzato contro u muro invalicabile, denunciando per la prima volta le difficoltà, sinora irrisolte, a sconfiggere formazioni molto chiuse.

Gilardino non è un rivoluzionario, pur prediligendo la duttilità, ma deve sciogliere qualche interrogativo di carattere tattico: meglio la difesa a quattro o il modulo a tridente? Può incidere o no nella scelta la squalifica a Bani? Nel primo caso sarebbe certamente Vogliacco, sostituto naturale delle guardie scelte, il prescelto, e non si tratta certo di soluzione preoccupate se si tiene conto dell’elevato rendimento sinora garantito dal calciatore pugliese. In questo caso ci si dirigerebbe verso le scelte più tradizionali.

L’alternativa implicherebbe l’utilizzo di Mimmo Criscito nel bel mezzo della terza linea, con il sacrificio di un centrocampista, segnatamente Jagiello. Meno probabile che la “bandiera” genoana venga riproposta sull’esterno, dove ha dimostrato di faticare parecchio, soprattutto per ragioni di anagrafiche.

Di sicuro verrà rilanciato Sabelli, ben più brillante dei suoi concorrenti: non si sa a sinistra con l’uscita di Mimmo o a destra con l’esclusione di Hefti.

In avanti si dovrebbe registrare il ritorno di Massimo Coda, ringalluzzito dal gol pesantissimo di lunedì scorso, con la logica uscita di Puscas. La soluzione delle due punte, che potrebbe coinvolgere anche Yalcin, non sembra rientrare nelle priorità del trainer biellese, orientato a ripartire con Gudmundsson e Aramu a supporto dell’unica punta. Semmai, il cambio di sistema sarebbe attuato in corso d’opera, qualora si rendesse necessario aumentare la potenza di fuoco.

Quali che siano le decisioni del campione del mondo, attendiamoci una gara tiratissima e ricca di trappole. Il Genoa non sarà a guardare, ma se al duplice fischio conclusivo il punteggio fosse in equilibrio, non sarebbe il caso di strapparsi i capelli.

                                                  PIERLUIGI GAMBINO

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