A Modena per l’attestato di guarigione avvenuta

Per la prima volta negli ultimi mesi la Samp, allungando la mano, può toccare il porto della salvezza. L’Ascoli dista due punti, Reggiana e Pisa tre: distacchi esigui, che in teoria si possono cancellare in un week-end. A dimostrazione che in serie B regna un certo equilibrio e che sono bastate due vittorie, pur intervallate dall’immeritato rovescio di Bolzano, a mutare grandemente le prospettive.

Adesso sarà basilare tenere a freno l’entusiasmo di chi, galvanizzato dall’impresa sullo strombazzato Palermo, osserva la classifica e nota che il distacco dal Bari, ottavo, è di… sole sette lunghezze. Sognare non è vietato, ma la prudenza insegna che si deve compiere un passettino alla volta. La trasferta a Modena, però, può segnare una svolta: i blucerchiati, tonificati dalle ultime prestazioni, intendono portarsi a casa l’attestato di avvenuta guarigione. L’ultimo step si lega alla capacità di gestire le partite sino in fondo, evitando sofferenze come quelle provate nei minuti conclusivi in Alto Adige (pur indotte da un arbitraggio assai discutibile) e a Marassi contro i rosanero.

La sfida al Braglia è assai probante. I canarini provengono da tre risultati utili consecutivi e inopinatamente siedono, soli soletti, sulla quarta poltrona senza averlo minimamente programmato. Se il Palermo (siamo onesti)  è stato affrontato nel suo periodo peggiore, commento inverso si abbina al prossimo avversario, che certamente non vale in assoluto una posizione così prestigiosa ed appare destinato a scendere presto a centro graduatoria, ma al momento attuale si annuncia agguerrito e temibile. 

Sinora i gialloblù hanno brillato maggiormente in trasferta, mentre sul terreno amico, prima del sofferto exploit sulla modesta Ternana, avevano incassato due ko di fila. Formazione sbarazzina quella emiliana, forgiata da Paolo Bianco, un tecnico che prima di rifinire la preparazione in seno alla Juve si era abbeverato alla fonte di De Zerbi, da lui affiancato sia a Sassuolo sia in Ucraina.

Il 3-4-2-1 modenese non è un modulo fisso ma condizionato anche da qualche assenza di troppo, che tuttavia non altera il rendimento complessivo. A leggere in filigrana i probabili antagonisti della Samp, ci viene da citare l’illuminato “regista” Palumbo e il navigato Tremolada, una mezza punta adattato per la bisogna ad uomo più avanzato. E’ il collettivo, però, l’arma più efficace di questa provvisoria comprimaria.

Pirlo, puntellata a dovere la panchina, che lo riospiterà dopo una domenica di castigo in tribuna, ha ormai trovato l’assetto definitivo, che non dovrebbe mutare di molto per la squalifica di Verre, elemento capace di vincere da solo qualsiasi match con una giocata ma anche di farla da spettatore dal principio alla fine. Sulla carta, la sua mansione abituale di centrocampista avanzato potrebbe essere affidata a Kasami, duttile a sufficienza e annunciato in grande spolvero. Il trio di mediani potrebbe essere completato da Askildsen, il cui apporto alla causa però non è mai elevatissimo, o da Girelli, ma si staglia un’alternativa da non trascurare: il ritorno sulla destra difensiva di Stojanovic con avanzamento di Depaoli, il giocatore più eclettico in organico.

Per il resto, nessuna novità all’orizzonte, anche se Barreca, nuovamente disponibile, potrebbe convincere l’allenatore a rilanciarlo a spese di Giordano nel ruolo di terzino sinistro.

In avanti ci si avvia alla conferma di Esposito come prima punta, sperando che il pesantissimo rigore da lui procurato nell’ultima gara lo spinga a credere maggiormente in se stesso. De Luca resta comunque in agguato come malaugurabile soluzione di emergenza.

Le caratteristiche del confronto concedono ampie chances a questo Doria in chiara risalita. Dopo tutto, le sue prestazioni in campo esterno sono quasi sempre state egregie e meritevoli di risultati anche migliori di quelli ottenuti. La nuova formula, con una punta in meno (in attesa di Pedrola, ovvio) ed un centrocampista in più, sta fornendo frutti copiosi. Non resta che insistere, magari sino al novantesimo e oltre.

                                     PIERLUIGI GAMBINO

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