A NAPOLI L’ENNESIMA “PERLA” DI MURRU, IN SOCIETA’ SI ATTENDONO LE PRIME MOSSE

Come una settimana fa a Marassi, l’evento più gradevole dell’amichevole tra Napoli e Samp è stato l’ideale abbraccio dei 70 mila supporters partenopei a Fabio Quagliarella, enfant du pays, costretto a lasciare la squadra del suo cuore perchè vittima innocente di una squallida faccenda extracalcio. Il campione si era già commosso prima del match, dopo aver ricevuto l’ennesimo premio alla carriera, e al momento della sostituzuonee si è inchinato con rispetto e defrenza verso chi lo stava applaudendo. Fabio aveva già lanciato l’ennesimo amo alla nuova dirigenza doriana: chiaro che gradirebbe un altro anno di contratto ed impiego part time, alla Altafini: quasi certamente sarà accontentato.
A margine del suo probabilissimo addio alla serie A, un testacoda piacevole per 45 minuti, chiusi senza segnature, con il Napoli a cercare la via del gol a cadenze dopolavosistiche come si conviene a questo tipo di festose passerelle e all’indigestione di consensi e di elogi ricevuti nelle ultime settimane. La Samp, stranamente ordinata e sul pezzo, ha retto con disinvoltura, protetto alle spalle da un felino Turk e da un Amione superlativo nella marcatura del temutissimo Osimhen. Alla fine, la palla gol più ghiotta è stata di marca blucerchiata: cross pennellato da destra di Gabbiadini verso il secondo palo e goffa incornata di capitan Quaglia, che clamorosamente non ha inquadrato lo specchio.
Privo di di dieci elementi, già in vacanza un po’ per infortunio e un po’ per scarsa professionalità, Stankovic ha riproposto Murru in terza lunea e Leris in rifinitura: scelte pressochè obbligate. A quei ritmi, il divario tra la prima e l’ultima è parso ridotto, cosicché la gara ha mantenuto una certa piacevolezza.
Nell’intervallo Gunter ha chiesto il cambio e l’assetto tattico degli ospiti è uscito trasformato dall’innesto di Malagrida, altro giovane, andato ad affiancarsi al compagno di Primavera Paoletti, dentro dal primo minuto, La difesa a quattro con Murru centralissimo al fianco di Amione non poteva reggere di fronte ad un Ciuccio, che, desideroso di chiudere la trionfale cavalcata con un successo, imprimeva un’altra marcia alle proprie offensive. Sullo 0 a 0 era capitata a una felicissima opportuntà proprio a Malagrida, imbeccato da Gabbiadini, ma il portire Meret ne murava la conclusione: peccato
Quattro minuti più tardi, la frittatona era cagionata, guarda caso, da Murru, colpevole di un’ancata robusta ed irregolare proprio ai danni di Osimhen: rigore sacrosanto e addio speranze di sfangarla. Per il sardo si tratta dell’ennesimo errore fatale come gendarme: se non altro, stavolta Stankovic è perdonabile, non potendo disporre di alcuna alternativa.
La Samp intanto era letteralmente sparita dal campo: come un pugile di gran lunga inferiore che si fosse rifugiato alle corde per cercare di proteggersi da un gragnuola di pugni. Nel finale, esauriti i cambi, il Napoli è rimasto in dieci causa infortunio al giovane Gaetano, ma Rincon e compgni non sapevano approfittarne e anzi sono stati ultriormente affondati da un eurogol di Simeone prima che il trainer doriano attingesse in pnchina dal parco baby che gli era rimasto a disposizione. Se non altro, Segovia e Ntanda Lukisa, all’esordio, ricorderanno a lungo questo pomeriggio napoletano.
Abbassate le serrande su un pessimo campionato, in casa Samp si attendono le prime mosse concrete del duo Radrizzani-Manfredi. Entro quache giorno si dovrebbero sollevare i veli sul nome di direttore sportivo e allenatore.
A livello societario, non basta aver ottenuto il prestito obbligazionario convertibile per diradare le ultime nubi e la facenda dello stadio del Leeds posto a garanzia del prestito, pur nella legittimità, ha suscitato ondate di sconcerto anche in Italia. Marco Lanna, che non ha certamente concluso il proprio mandato alla guida blucerchuata, aspetta a brindare il 20 giugno, dopo che l’iter per l’iscrizione alla prossima serie B sarà completato.
PIERLUIGI GAMBINO