A ROMA PER IL SUGGELLO SALVEZZA NON E’ PIU’ UNA PARTITA PROIBITIVA

La salvezza è lì, ad un passo, la Samp inizia a toccarla con mano. I 33 punti attuali, a rigore di logica, potrebbero anche bastare, dati i balbettii di un Cagliari che ha appena cambiato allenatore. Nel terz’ultimo turno potrebbe anche giungere la condanna definitiva dei sardi, per la gioia dei blucerchiati, non più costretti agli straordinari per tagliare il traguardo.

Ma siamo così certi che la truppa di Giampaolo, appagata dall’inebriante successo nel derby, si fermi lì e non corrobori la propria classifica? Tre settimane fa, neppure il più ottimista avrebbe programmato un qualsiasi bottino negli ultimi tre impegni, sulla carta terribili, ma il campionato ha preso un’altra piega e quella Samp così arrendevole e in balìa degli eventi ha ritrovato fiducia, efficacia, rendimento e punti.  O meglio, per essere più chiari, ha finalmente ricominciato a rispettare il giudizio unanime sulla sua caratura, che non sarà da Europa League ma neppure da bassifondi.

Il nuovo modulo introdotto da Giampaolo – su pressione univoca di tutto un ambiente, stufo di quel 4-3-1-2 sciapo ed inconsistente – ha cambiato le carte in tavola e le prospettive.  Ora la Samp può affrontare qualsiasi avversario con reali chances di sfangarla o, se non altro, di farlo sudare. Ecco perché la sfida all’Olimpico di fronte ad una Lazio ancora oinvolta nell’agone internazionale non appare più così chiusa e scontata.

Ovviamente la formazione blucerchiata di partenza non sarà soggetta ad esperimenti. Le ultime prove hanno confermato la produttività del nuovo modulo, che non sarà ritoccato, e anche i protagonisti saranno gli stessi, se escludiamo la forzata sostituzione di Sensi, tornato per l’ennesima volta in infermeria, con Rincon, reduce da squalifica. Un unico cambio che certamente rinforzerà la cerniera di centrocampo, particolarmente sollecitata nel prossimo match da un’antagonista fortissima nella zona nevralgica. Ekdal non ci sarà ed al suo posto giocherà Vieira. Due gregari formidabili, uno dei quali – Thorsby – sarà incaricato principalmente di limitare l’esuberanza di Milinkovic Savic, il laziale più quotato. Il serbo è un periodo pubblico negli inserimenti senza palla, che precedono lunghi e precisi lanci verso la sua… capoccia. Occorre prestare mille attenzioni per non pagare cara anche la minima distrazione.

Ferve l’attesa anche per la prestazione di un ex laziale e di un mancato biancoceleste. Il primo è Candreva, in progresso nelle ultime gare – da quando è tornato nell’amata posizione di esterno destro – ma non ancora tornato ai livelli di un tempo, e il secondo è Sabiri, che da scommessa è diventato in un mese un conclamato punto di forza, con automatiche prospettive di un riscatto da parte della società blucerchiata. Ebbene, proprio il club del presidente Lotito fu il primo ad adocchiare il giocatore quando ancora militava in Inghilterra, ma l’affare sfumò a vantaggio dell’Ascoli. Adesso al centrocampista rivelazione si presenta l’opportunità di farsi rimpiangere.

Si aannunci una parita godibile, che la Lazio cercherà di comandare, affidando le sortite d’attacco al suo bomber Immobile, che in campionato ontinua a fare sfracelli, e a due esterni veloci ed incisivi quali  Zaccagni e Felipe Anderson. Per i gendarmi doriani si annuncia una serata di sacrificio, mentre gli uomini più avanzati potrebbero approfittare di qulche sbandamento difensivo dei capitolini, non propriamente impermeabili.

Intanto, dopo il trionfo nella stracittadina, sono più fitti i contatti tra Gianluca Vidal, incaricato di trattare la cessione del club, e i potenziali acquirenti, i quali adesso non hanno più l’alibi della salvezza in bilico. Per programmare al meglio la stagione futura occorre una perentoria accelerata su questo fronte così delicato.

                                           PIERLUIGI GAMBINO

                                             

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