A SAN SIRO CON QUALCHE GIOVANE? SOCIETA’ CRESCONO GLI OSTACOLI

La stima per l’uomo è rimasta, per carità, ma quella per l’allenatore è in netta flessione. Dejan Stankovic sta perdendo via via sostenitori: ovviamente a causa dei risultati ottenuti e delle prestazioni offerte dalla sua Samp, ma anche per la sua testardaggine. Nonostante i giudizi unanimi di piazza e tifoseria, il serbo continua ad insistere a proporre il suo pupillo Djuricic (che inanella una partitaccia via l’altra) e a rilanciare ogni tanto Murru come difensore centrale. Anche l’ostracismo nei confronti di Jesé Ropdriguez è diventato un mistero assoluto e fsa imbufalire i tifosi.
Adesso il tecnico blucerchiato è alle prese con un altro tema di attualità: restare fedeli sino in fondo ai soliti giocatori o rinfrescare l’undici di partenza con qualche giovane sinora accantonato o addirittura con determinati innesti dalla Primavera? La piazza è orientata massicciamente verso la seconda soluzione, che sarebbe vista di buon occhio anche dai dirigenti, ma è sempre il trainer – per carità – ad avere l’ultima parola su certe scelte
Paoletti, Malagrida e l’emergente venezuelano Segovia, ma anche il ristabilito De Luca partiranno sicuramente per San Siro, ma quale posto riserverà loro Deki? Improbabile, stavolta, che tutti i baby restino in panca sino al fischio conclusivo, ma sarebbe l’ora di svoltare. A meno che le difficoltà del match col Milan non spingano il responsabile tecnico ad un ulteriore rinvio.
In caso di riconferma dell’assetto abituale, la formazione è bell’e fatta: Ravaglia tra i pali, Gunter, Nuytinck e Amione centrali, Augello e Zanoli di fascia, Winks e Rincon in mediana, Djuricic rifinitore e in avanti Gabbiadini e Quagliarella.
La gara si annuncia ispida. Il Diavolo, ancora scosso dalle scoppole rimediate in Champions dai “cugini”, insegue il quinto posto finale con la speranza in una penalizzazione della Juventus. Le motivazioni non mancano, ma il morale è rasoterra e la sterilità offensiva è diventata un’enorme preoccupazione. Chiaro, la Samp parte sfavorita sotto ogni aspetto, ma non ci stupiremmo se la sfida si rivelasse meno complicata di altre ritenute ben più agevoli. Con Giroud al tramonto, Leao in grado di garantire poco più di un atto di presenza e senza Bennacer in regìa, i rossoneri dovranno sudarsi il successo e quasi certamente non dilagherano,
I blucerchiati scenderanno in campo per l’orgoglio e per approdare a quota 18, che li affrancherebbe da storici record negativi. Tentar non nuoce.
Intanto, non si sblocca la vicenda societaria, che suscita crescenti preoccupazioni e inizia ad ingenerare pessimismo. Chi sperava in una ammorbidimento del Viperetta dovrà ricredersi. Il patron, infatti, ha ribadito che qualsiasi tipo di soluzione non potrà che passare attraverso il trust in cui è incapsulato il club. Lo stesso Ferrero è pronto a fare ricorso qualora, con l’avallo del Tribunale, si cerchi di battere la strada dell’aumento di capitale bypassandolo.
Alessandro Barnaba ha preannunciato l’ennesimo innalzamento dell’offerta, da ufficializzare a breve giro di posta, ma occorrerà l’accettazione di chi detiene il 60 per cento dei crediti e le banche, le più esposte, continuano a respingere le proposte di ristrutturazione del debito: a livello puramente economico ma soprattutto in tema di durata del piano di rientro.
Resta un quesito irrisolto: qual è la convenienza degli istituti bancari ad opporre continui rifiuti e a spingere la Sampdoria nel baratro? Agendo così, penseranno di perdere meno denaro?
PIERLUIGI GAMBINO