Alberto Fontana, Stefano Tavoletti e David De Filippi: “Walter Zenga l’uomo giusto per la Samp”

Alberto Fontana e Walter Zenga

di Valentina Cristiani –

ZengaDalle responsabilità del portiere, l’interprete del ruolo più folle del gioco del calcio, a quelle dell’allenatore.
Uomini soli i primi, che guardano i compagni di spalle, osservando la partita finché non arrivano gli attimi decisivi in cui tocca a loro. Ed in quella frazione di secondo devono farsi trovare pronti, non possono sbagliare. Perché all’errore del portiere non c’è rimedio. Un ruolo che ti tempra, senza dubbio.
Mestiere faticoso anche quello del mister, la guida della squadra, l’attore non protagonista, il regista di un copione provato in settimana in allenamento. Colui che deve dimostrare e dare sicurezza, motivare e al contempo gestire lo spogliatoio, lavorare per ottenere la fiducia e il rispetto dei suoi uomini. Acclamato se gioco e risultati sono soddisfacenti, criticato quando le cose non vanno bene. Una sfida, senza mezze misure. La sfida delle sfide. E’ il ritorno in Italia dell’Uomo Ragno. La sua sfida. Perché se è vero che “C’è un amore per ogni stagione…” , questa di sicuro è la sua. Walter Zenga riabbraccia la (sua) Samp e tutti coloro che gli sono stati vicino lungo il cammino, prima da portiere ora da allenatore. Gli amici di sempre, tra cui…

Alberto Fontana e Walter Zenga
Alberto Fontana e Walter Zenga

ALBERTO “JIMMY” FONTANA

Tra i più cari amici di Walter. Ex calciatore, dal 1992 al 2012, ruolo portiere.
7 anni a Torino, 3 a Novara, 1 a Palermo, 1 all’Hellas Verona, le tappe principali. Dal 2013 agente Fifa.

STEFANO TAVOLETTI

Autore di 3 pubblicazioni edite da www.allenatore.net (Motivare per vincere, L’allenamento mentale del calciatore, L’allenatore carismatico, quest’ultimo scritto a quattro mani proprio con Walter Zenga).

Zenga Tavoletti
Zenga con Stefano Tavoletti

Ha collaborato come mental coach con diversi allenatori professionisti. Relatore in Italia e all’estero sugli argomenti: Allenamento mentale dello sportivo, la motivazione di squadra e dei singoli atleti. Nell’ultima stagione è stato il mental coach del Trapani Calcio fortissimamente voluto nel suo staff da mister Roberto Boscaglia.

DAVIDE DE FILIPPI

david de filippi
David De Filippi

Giornalista e scrittore. Oltre al testo “Uno di Voi”, realizzato con Walter Zenga, ha pubblicato vari libri, anche umoristici, curando tra l’altro le biografie di Bud Spencer, Dodi Battaglia, Raimondo Vianello, Mike Bongiorno, ecc..

Perché Walter Zenga è l’uomo giusto per la Samp? Qual è il suo punto di forza?

Fontana: “Walter è un lavoratore instancabile che vive aggiornandosi continuamente, mettendosi in gioco quotidianamente. Il suo punto di forza è sicuramente una personalità fuori dal comune che però sa gestire in maniera intelligente modellandola alle varie esigenze. Walter pur mantenendo sempre la sua indipendenza di idee sa essere “aziendalista” e capire le esigenze del club”.

Tavoletti: “Perché ha competenze, ambizione, dedizione al lavoro, abilità comunicative e soprattutto quella smisurata passione che mette in tutte le cose che fa. Il suo punto di forza è sicuramente la mentalità vincente, quella leva motivazionale – come lui stesso afferma – che ti fa andare all’allenamento, non perché devi, ma perché vuoi, perché lo senti”.

De Filippi: “Prendete le mie considerazioni solo come “chiacchiere da bar”, per favore. Sono solamente un appassionato di pallone, e non certamente un esperto. Personalmente credo che Walter Zenga sia dotato di intelligenza emotiva manageriale, qualità che gli permette di miscelare le sue capacità tecniche alla grande passione per il suo mestiere. E’ un meticoloso che sa mettere cuore in quello che fa”.

Qual è il valore aggiunto che può portare Walter alla Samp, e la Samp cosa può dare a lui?

Fontana: “Lui può portare la sua esperienza internazionale e il suo bagaglio di allenatore vincente in nazioni diverse. Ormai allena da 10 anni ed ha un’esperienza come pochi allenatori hanno in Italia. La Samp può dare a lui la possibilità di affermarsi stabilmente anche in questo campionato che forse non è più il più bello ma sicuramente è il più difficile”.

Tavoletti: “Attraverso la sua forte personalità e il suo contagioso entusiasmo può portare idee vincenti e una elevata leadership gestionale nel gruppo. La Samp gli fornirà un ambiente motivante e una tifoseria molto passionale, elementi che sono sicuro lo aiuteranno ad auto motivarsi e a dare il meglio di sé”.

De Filippi: “Ha lavorato per vari anni in piazze difficili, come l’Europa dell’Est e il Medioriente, facendo bene. Alla Sampdoria, come portiere, passò due stagioni che ancora oggi ricorda con calore; sono perciò convinto che a Genova metterà ancora più impegno per dimostrare alla società di aver scelto bene, chiamandolo sulla panchina. Lui e il presidente blucerchiato Massimo Ferrero sono sicuramente due soggetti estrosi e particolari. Sono curioso di vedere i risultati di questo connubio”.

Zenga presentazionePer descrivere l’Uomo Ragno che aggettivi useresti?

Fontana: “Caparbio, perspicace, deciso, incorruttibile, portiere (inteso come ruolo) perché noi portieri abbiamo sviluppato attitudini diverse”.

Tavoletti: “Walter è straordinariamente carismatico, magnetico, visionario e comunicativo. E’ un leader autorevole che sa trasmetterti con assoluta semplicità valori importanti come l’onestà e la sincerità. Non essendo mai stato uomo da mezze misure: è diretto, sicuro di sé. Riesce sempre a tenere l’adrenalina alta e la spia della sfida da vincere sempre accesa, elementi fondamentali per puntare in alto”.

De Filippi: “Appassionato. Per lui il mondo è tondo perché è fatto come un pallone. E’ una persona che adora il suo lavoro, puntando molto sulla tecnica, senza però trascurare i dettagli personali e umani di ogni singolo giocatore”.

L’emozione calcistica ed extracalcistica più bella che WZ ti ha regalato?

Fontana: “Quella calcistica è legata al fatto che è stato il mio idolo da bambino in questo ruolo. Quella extra calcistica è sicuramente avermi dato la possibilità di conoscerci e far nascere una amicizia”.

Tavoletti: “Essendo da sempre un suo grande estimatore nonché tifoso neroazzurro, sono tante le emozioni calcistiche che mi ha regalato, mi viene alla mente lo scudetto 88-89 dell’Inter dei record, le vittorie delle due coppe Uefa, ma anche la salvezza del Catania raggiunta negli ultimi minuti contro la Roma nella sua prima stagione italiana. Tra le tante emozioni extracalcistiche, la più significativa è stata quando l’ho conosciuto nel corso di un seminario che tenemmo assieme a Coverciano nel 2008, fu il materializzarsi di un sogno. Ricordo che entrammo subito in sintonia, condividendo la stessa passione per il “coaching” e la motivazione”.

De Filippi: “Calcisticamente lo detestavo. Già, perché io sono juventino e Zenga era un portiere fortissimo. Giocando con altre maglie, non poteva che starmi antipatico. La mia, però, non era vera antipatia: era per lo più stima, travestita da invidia verso quelle squadre, che avevano tra i pali un fuoriclasse. Anche come allenatore, poi, ha fermato la Juve più di una volta. Quando ci sarà il prossimo Samp-Juve me ne andrò al mare. Riguardo le emozioni sportive, le più belle me le dava quando indossava i panni di portiere della Nazionale. Fuori dal campo, invece, è sempre bello quando ci sentiamo. Lo abbiamo spesso fatto tramite Skype, attraverso cui mi ha mostrato varie volte la sua quotidianità familiare in Medioriente”.

La cosa più bella che Walter ti ha detto?

Fontana: “Tante. Walter conosce molte persone ma credo poche le cataloghi come “amici”. Mi sento presuntuosamente uno di quelli”.

Tavoletti: “La frase ‘Ti ringrazio per la tua amicizia’, la scrisse anche in un libro che mi regalò nel ritiro di Montecatini Terme dove si trovava in ritiro con l’Al Nasr e dove nacque l’idea di scrivere un libro insieme. Puoi immaginarti come mi sono sentito.. Walter è una persona di grandi valori e sensibilità. Poi ci sono due frasi che mi disse e che da allora sono diventata i miei “must” per eccellenza: la prima è ‘Fai come gli squali, vai sempre avanti!’ – e poi – ‘Keep your head up, be positive and smile’!’

De Filippi: “Dice che scrivo bene. Scherzosamente, le volte che mi telefona, esordisce in modo diverso: “Parlo con Ken Follett?”. Oppure: “Sono in linea con Wilbur Smith?”. Mi prende bonariamente in giro, ma sotto sotto è un modo per esprimere apprezzamento verso il mio modo di scrivere. Oddio, almeno spero…”

Zenga presentazioneVorresti dirgli grazie perchè…

Fontana: “Perché fino a 18 anni era il mio idolo, avevo il suo poster appeso in casa. Ed ora ho la possibilità di rapportarmi con lui sia in privato che per lavoro”.

Tavoletti: “Perché ogni volta che ci sentiamo o ci vediamo, attraverso il suo atteggiamento mentale mi trasmette sensazioni speciali. E’ il mio “mentore” per eccellenza. La sua voglia di puntare sempre in alto e di non arrendersi mai mi trasmette energia positiva”.

De Filippi: “Ancora oggi gli sono grato per l’opportunità che mi ha concesso, quando scrivemmo assieme il libro “Uno di voi”. Quella fu la prima biografia che realizzai, che mi permise di affacciarmi sulla soglia della grande editoria. Senza la sua “benedizione”, probabilmente il 4 giugno scorso non sarebbe uscito il libro che ho fatto con Dodi Battaglia dei Pooh, portando a dodici i libri che ho pubblicato in questi ultimi anni. Mi portò fortuna e la nostra amicizia nacque proprio durante la stesura di quel libro, circa quindici anni fa…”

Il tuo in bocca al lupo a Zenga…

Fontana: “Lui non ne ha bisogno. In bocca al lupo agli avversari della Samp perché quest’anno ne avranno bisogno”.

Tavoletti: “Si dice «in bocca al lupo» quando si spera che vada tutto liscio, augurando a qualcuno che un certo evento vada per il meglio, e ogni volta ci si sente rispondere «crepi». Così, il povero lupo finisce male anche nelle frasi fatte. Io mi sento soltanto di dirgli: forza Walter, sii te stesso e attingi con coraggio alle tue straordinarie risorse! Come lui stesso dice: “Nella vita bisogna sempre avere l’ambizione di raggiungere il traguardo più alto possibile, il mio traguardo è quello di vincere il titolo. Mettere l’ostacolo molto in alto per essere costretti a fare uno sforzo enorme per dare il meglio di se stessi. Walter la Samp ti da questa grande occasione …coglila come sai fare tu!”

De Filippi: “Più che un “in bocca al lupo”, c’è un’espressione che mi ha insegnato tempo addietro. E’ beneaugurale, ma piuttosto colorita. Mi autocensurerò con un paio di asterischi, ma proverò comunque a far capire il senso: «Dai, Walter! Spacca il c**o ai passeri!». E ora mi auguro che lui, dopo aver letto questo articolo confidenziale, non mi riservi lo stesso trattamento dei suddetti pennuti”.

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