Andrea Biondi, portavoce di Insieme si Vince“Corriamo il rischio di non riaprire più gli impianti natatori pubblici”

Da oltre un mese il movimento Insieme Si Vince, che riunisce per la prima volta tutti gestori di piscine pubbliche della Liguria e le società sportive che vi sviluppano le proprie attività, è al lavoro per trovare le soluzioni ai numerosi problemi che accompagnano la ripartenza degli impianti. “Abbiamo evidenziato 11 punti fondamentali per dare una speranza di sopravvivenza a tutto il nostro mondo che, non dimentichiamolo, conta quasi 6 mila tra dipendenti e collaboratori sportivi, 250 mila tesserati e 400 mila frequentatori, oltre che generare un fatturato annuo di 30 milioni di euro nella sola Liguria”, spiega Andrea Biondi, portavoce di “Insieme Si Vince “. “Abbiamo stimato perdite, solo nel 2020, tra i 12 e 15 milioni di euro: semplicemente un disastro economico. Corriamo davvero il rischio di non riaprire più gli impianti natatori pubblici”. E’ un vero e proprio grido di allarme quello lanciato da Andrea Biondi e condiviso da Alessandro Martini, socio fondatore di Insieme Si Vince e vicepresidente della Federnuoto in Liguria. “Come più volte evidenziato dal nostro presidente nazionale Paolo Barelli, che ogni giorno si adopera per avere risposte, non possiamo aprire gli impianti sportivi per i soli atleti. Le gestioni non possono permettersi una situazione che graverebbe ulteriormente sulla schiena dei gestori uccidendoli definitivamente”. Insieme Si Vince ha destinando una prima lettera il 17 aprile al Governatore Toti e al Presidente ligure ANCI e Sindaco di Genova Bucci. Ha preso parte con i suoi rappresentanti all’incontro del 20 aprile, in video-conference, con l’Assessore allo Sport della Regione Liguria Ilaria Cavo, a seguito del quale sono state indirizzate per iscritto una serie di richieste a supporto del settore delle Piscine.  “Dalle istituzioni attendiamo di ricevere a breve risposte chiare”, chiarisce Andrea Biondi. “La situazione è drammatica e il fattore tempo ora è quanto mai determinante. Ricordiamo che le strutture gestite dalle nostre Società Sportive sono di proprietà pubblica: prima dell’auspicata apertura degli impianti e della conseguente ripresa dell’attività sportiva, è indispensabile quindi un incontro urgente con le pubbliche amministrazioni per rinegoziare i contratti che regolamentano il rapporto, ribadendo la fondamentale funzione sociale delle nostre attività”. Insieme Si Vince ha operato in questa delicatissima fase per mettere tutti i gestori in condizione di rispondere in modo concreto e tempestivo alla grande sfida a cui saranno chiamati. “Attendiamo però – sottolinea Alessandro Martini – le linee guida e ricordiamoci che, se il Governo, le Amministrazioni regionale e comunali non daranno un grande contributo (non solo economico) ci dovremo dimenticare, oltre allo sport, anche tutte le attività sociali che solitamente le piscine offrono alla popolazione. Gli impianti natatori sono sempre stati monitorati periodicamente dalle Asl locali – evidenzia Martini – e per il futuro se i gestori riceveranno gli aiuti e certezze richieste si presenteranno alla riapertura con maggiori garanzie di sicurezza anti covid-19 rispetto a tutte le altre realtà. In caso contrario sarà la chiusura della maggior parte dei centri natatori regionali”. Il settore delle piscine ha specificità che sono state dettagliate alle istituzioni. Per mettere in esercizio gli impianti, ad esempio, occorreranno almeno 15/20 giorni dalla comunicazione delle linee guida. “Non ricevendo risposte concrete – chiude, con preoccupazione, Andrea Biondi – ci vedremo costretti a considerare misure alternative, e drastiche, di ripiego”. 

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