Casa Genoa piange Ugo Cairo, storico custode del Signorini

Casa Genoa ha perso uno dei più fedeli servitori ed un personaggio tra i più pittoreschi. Non lontano dai 90 anni, ci ha lasciati, dopo lunga malattia, Ugo Cairo, un’istituzione per la società rossoblù. Per decenni ha svolto con cin rara serietà e puntualità il compito di custode del Pio XII, che era diventato, mese dopo mese, la sua seconda casa. Era lui ad aprire e chiudere i cancelli del centro sportivo e a bloccare all’uscio qualsiasi estraneo in grado di disturbare in qualche maniera il lavoro di dirigenti, tecnici, calciatori. Un perfetto esecutore di ordini, ma anche un uomo rispettoso e corretto verso il prossimo.

Ugo era un innamorato del Grifone, che aveva seguito per oltre mezzo secolo come semplice tifoso da stadio. Maturata la pensione dalla sua primaria attività professionale, ha accettato l’incarico propostogli dalla società rossoblù, interpretandolo nel modo più efficace e simpatico possibile. Di noi giornalisti, abituali frequentatori del Signorini, era ormai diventato un amico. Ogni tanto il ruolo gli imponeva una parte in commedia nella quale non si sentiva a proprio agio: il cerbero, attentissimo a spegnere ogni tentativo, di cronisti e fotoreporter, di occupare spazi ufficialmente “off limits”. 

Quando poteva, aiutava chiunque, conscio delle altrui esigenze professionali, e mai ha divorziato da una naturale, spontanea bonomia, dal gusto per la battuta e per l’aneddotica, sciorinata immancabilmente in stretto vernacolo genovese. Lo ricorderemo come uno degli ultimi alfieri di un calcio ormai obsoleto, quello schietto, semplice, passionale, così diverso dall’attuale, algido, lontano dai sentimenti, inespressivo e povero di rapporti umani.

                              PIERLUIGI GAMBINO

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