CON GABBIADINI VICINO A QUAGLIA E’ POSSIBILE FERMARE LA CAPOLISTA

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I tabù, anche ne calcio, sono fatti per essere infranti. Dev’essere questa la considerazione Che anima i blucerchati, alle prese con una doppia tradizione negativa. Sì perché mister Ranieri, a livello di serie A, ha affrontato cinque volte Pioli senza mai batterlo, mentre Quagliarella, cannoniere tra i più prolifici del nostro football, non ha mai inferto, a Marassi, dispiaceri al Milan.

Le premesse non sono le più ottimistiche, ma neppure così nere come la differente posizione in classifica farebbe prevedere. In primo luogo perché il Diavolo non si presenterà nella sua veste migliore, mancando del suo trascinatore, Ibrahinmovic, e del suo miglior difensore, Kjaer. E se alll’assenza dello svedesone si è sinora sopperito anche grazie ad un calendario faorevole, la fresca defezione del danese, sinora sempre in campo, rappresenta uniincognita ed anche una preoccupazione; né l’incerto Romagnoli né il baby Gabbia, infatti, garantiscono identica robustezza.

Sul fronte blucerchiato il pari di Torino ha allontanato parecchie nubi, pur senza riportare completamente il sereno. I progressi sono stati sensibili non solo nel risultato – utile a spezzare la serie nera – ma qualche pecca è ugualmente emersa, specialmente a livello difensivo. Ai granata sono stati concessi due gol validi ed uno annullato di un nonnulla, senza contare la serie di maiuscole e decisive parate di cui è stato autore Audero. Di fronte ad una formazione come il Milan, ricca di soluzioni offensive, sarà indispensabile regitrare la fase di copertura, partendo dal centrocampo. Stavolta Colley è disponibile, ma Ranieri pare avere ancora qualche remora sul suo utilizzo. Particolare attenzione va chiesta a Tonelli, sinora il meno affidabile di una retroguardia da registrare.

A centrocampo regna l’abbonanza. Il testaccino dovrà sciogliere il ballottaggio tra Ekdal e Adrian Silva, e non è escluso che si affidi al portoghese, annunciato in crescita e pronto a diventare titolare inamovibile. Anche a sinistra c’è ampia facoltà di scelta, con Jankto che resta il più probabile interprete iniziale, ma nessuna delle soluzioni plausibili è totalmente tranquillizzante.

La vera novità dovrebbe registrarsi in attacco, col ritorno dal primo minuto di Gabbiadini come partner di Quagliarella. Il bergamasco non è ancora al top della condizione e della tenuta atletica, ma cresce di giorno in giorno. Basta comunque la sua presenza a condizionare in positivo la gara del capitano, il quale ha dimostrato più vote di non poter svolgere il ruolo di unico terminale. Se non è circondato da avversari dedicati a lui, il sempiterno bomber è in grado di corroborare il proprio bottino personale, in specie se Candreva – da ex interista particolarmente stimolato di fronte alle maglie rossonere – saprà ripetersi sui livelli di Torino.

La sfida era e resta complicata per via del magic moment attraversato dal Diavolo, ma non proibitiva. Il Milan è in stato di grazia ma cocede in ogni partita parecchie palle gol che, se sfruttate a dovere, potrebbero propiziare un risultato a sorpresa. E, intendiamoci, se arrivasse il pareggio sarebbe pur sempre un verdetto prestigioso e la conferma di una certa ripresa. Sfide del genere regalano stimoli a josa senza gravare di responsabilità: presupposti ideali per giocarsela con animo disteso.

                                       PIERLUIGI GAMBINO

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