Doveroso espugnare il Ferraris ma il Cittadella merita rispetto

La sosta è passata e il compito di mister Pirlo si è ulteriormente complicato. Sì perché dall’infermeria sono giunte pessime notizie, e se il lungo stop a carico di Benedetti era ormai entrato nel novero delle ipotesi, l’infortunio al ginocchio – con conseguente intervento – patito da Ferrari rappresenta una “tegola” pesantissima. Sì che nel gruppo, mai così folto, di svincolati è stato pescato Kasami, ma i conti non tornano.
Più forte della jella, il tecnico bresciano, ormai abituato a fare di necessità virtù, sta sfogliando la margherita per varare una formazione accettabile in vista della delicatissima contesa col Cittadella. A ben vedere, non c’è un reparto che gli regali assoluta tranquillità e lo emendi da qualche imbarazzo.
In retroguardia sarà giocoforza riaccentrare Murru al fianco di Ghilardi per garantire una certa dose di esperienza in una zona del campo dove opera un altro semiesordiente, il portiere Stankovic. Per questo motivo, il debutto di Facundo Gonzalez, fulgida promessa, potrebbe slittare. Così, a sinistra si registra il primo dei numerosi ballottaggi: chi scegliere tra Giordano (escluso a Cremona dopo due gare da titolare) e Barreca, acquisto di pregio appena ristabilito da una noia fisica?
Ed eccoci al centrocampo, appena rimpolpato con l’ex Olympiakos. Non ci piove su Verre, frenato more solito da una certa incostanza di rendimento ma pur sempre il più prolifico produttore di assist. Anche De Paoli, prodigio di duttilità, dovrebbe essere confermato: dopo tutto, come esterno d’attacco risulta efficace più che altro nelle gare esterne, mentre in mezzo può risultare utile con il suo movimento.
Riguardo al terzo nome, l’incertezza è somma. Sarà bastato il richiamo atletico sostenuto negli ultimi allenamenti a cancellare la ruggine dalle giunture di Ricci, in teoria il metronomo della squadra? Ora come ora, il giovane Yepes offre superiori rassicurazioni, ma in ogni caso non si tratta di una decisione così semplice.
E Kasami? Improbabile che parta nell’undici base ma non è da escludersi un suo impiego in corso d’opera: dopo tutto, nel calcio d’oggi si gioca in sedici.
Infine la prima linea. Inamovibile è Pedrola, e non solo per i due gol già messi a segno: il baby spagnolo è in corsa per proporsi tra i migliori calciatori della categoria e su di lui sono riposte crescenti speranze. Un posto al sole è sicuro per Borini, nell’auspicio che aumentino le sue giocate importanti: un campione di tale fatta (per la categoria, ovvio) ha il dovere di incidere con ben altra frequenza anche in fase di conclusione.
La scelta del terzo attaccante è in grembo al destino. Assente ancora Esposito, il ballottaggio resta così tra La Gumina e il fragilissimo De Luca. Ecco il motivo per il quale mister Andrea sta pensando anche a Delle Monache, previo spostamento al centro di Borini.
L’obiettivo è limpido, inequivocabile: “espugnare” finalmente il Ferraris dopo due cocenti sconfitte consecutive. Contando pure il 120 minuti disputati contro il Sudtirol in Coppa, si scopre che sul campo amico la Samp non ha ancora vinto: è davvero l’ora di depennare quell’imbarazzante “zero”.
I presupposti per un successo ci sono tutti, a patto di non prendere sottogamba un avversario più rognoso di quanto non reciti il blasone che l’accompagna. Intanto, la storia insegna che il Cittadella ha ormai messo le tende nella cadetteria e non ha alcuna intenzione di scendere al gradino inferiore. Valutata in una prospettiva stagionale, la squadra granata, per l’esiguità del bacino d’utenza, non rappresenta una qualificata antagonista, ma nella sfida singola può creare parecchi grattacapi. Lusinghiero il suo recente curriculum, macchiato dalla sola sconftta nella tana dell’ambizioso Parma a fronte del successo interno con la Reggiana e dei pareggi al cospetto di Bari e Venezia.
A compulsare le statistiche, si legge pure che il team veneto è specialista nel riconquistare palla nella metà campo avversaria e nel centrare la porta con conclusioni anche dalla distanza. La sua arma è il collettivo, senza che nessun nome noto la nobiliti. E sotto quest’aspetto va rimarcato il lavoro del tecnico Gorini: una vita al Cittadella dapprima come giocatore, poi come collaboratore tecnico, vice allenatore e responsabile sommo.
Partita abbordabile, ripetiamolo, per i blucerchiati ma costellata da trabocchetti di ogni tipo e da affrontare mantenendo alto il ritmo. Al resto provvederanno i ventimila innamorati che popoleranno gli spalti del “tempio”.
PIERLUIGI GAMBINO