Genoa Atalanta: 3-4 nel finale la Dea trema

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Motivazioni e qualità degli interpreti fanno la differenza nel primo tempo di un incontro che ha poco da raccontare. I padroni di casa hanno compiuto il loro compito pochi giorni fa andando a vincere in quel di Bologna. La Dea invece scrive per il terzo anno consecutivo la storia con la conquista di un piazzamento per la coppa più importante; servivano tre punti ai bergamaschi e così è stato; messi in cassaforte nella prima frazione in cui con tre colpi ipoteca il risultato.

Zapata ci mette 9 minuti per rompere l’equilibrio, ma in realtà i ragazzi di Gasperini avevano già abbondantemente meritato di passare in vantaggio. Malinos’kyj concede il bis al minuto 25 e Gosens chiude ipoteticamente i conti allo scadere del primo tempo.

Un risultato del genere avrebbe spezzato le ossa a squadre ben più organizzate e strutturate del Grifone. Eppure negli spogliatoi Ballardini probabilmente fa capire ai sui che così non sarebbe dovuta finire. Perdere sì, soprattutto con un avversario di questo valore, ci sarebbe potuto stare, ma con onore.

E il Genoa che si presenta nella seconda frazione – come già accaduto soprattutto nella ultime giornate – ha un piglio differente.

Ci pensa Shomurodov a far capire che sarebbe stato un incontro diverso. Pronti via e gol.

L’ultima doccia fredda la regala Pasalic che batte Marchetti dando la sicurezza del 1-4. Ma il Genoa non molla, ci crede e l’immorale Pandev realizza al minuto 67 un rigore, mentre a 6 minuti dalla fine (10 contando il recupero) ancora Eldor realizza il 3-4.

L’Atalanta trema, Gasperini urla, il Genoa si ritrova spavaldo e si riversa nell’area avversaria.

Il risultato però non cambia e alla fin fine tutti possono festeggiare. 

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