Genoa-Torino: 5-1 Grifo show, il Toro fa quel che può poi alza bandiera bianca

di Carlo Dellacasa –

Gradinata4Il Vecchio Balordo, nonostante i risultati domenicali che lo vedevano costretto ad inseguire, non batte ciglio, regola il Torino con un perentorio 5-1 e ricorda a tutti che sul campo (tralasciando le pendenze amministrative) c’è eccome e vuole dire la sua fino alla fine.

La partenza a razzo fa capire che sarà una partita vera, correttissima e molto bella tra l’altro, tra due squadre che giocano un buon calcio; la differenza alla fine la faranno le gambe e quelle dei giocatori di Gasp girano a mille rispetto agli avversari.

Basta poco più di un quarto d’ora al tridente Niang, Borriello e Falque per confezionare il sigillo numero 11 dello spagnolo. Il Torino intontito si affida solo alle palle inattive con scarsi risultati.

Il primo tempo si chiude col magro bottino di un solo gol ma tante, forse troppe, azioni sprecate da parte di Bertolacci e compagni. L’unica azione davvero pericolosa nasce da un disimpegno troppo leggero di Roncaglia che costringe Perin agli straordinari.

Se bastasse una canzone. Canzone indimenticabile che sul pentagramma (cinquina rossoblù) mette in fila le note (gol) di una melodia (la squadra) entrata nella storia della musica italiana.

I granata nella ripresa sembrano ancor più impacciati del primo ma grazie ad una magistrale punizione di El Kaddouri raccolgono un pareggio inaspettato al quarto.

Entusiasmo finito? Partita incanalata sui binari del pareggio, risultato sussurrato a denti stretti alla vigilia? Neanche per sogno. Passano nove minuti e esplode ancora più limpida la Gradinata Nord sulla punizione di Tino Costa deviata in fondo al sacco. 2-1 e cattivi pensieri spazzati via.

Il Genoa crea, il Toro rincula e soffre, maledettamente. Ad una manciata di minuti dal novantesimo ancora una manovra corale, pressing alto del Grifone e tocco a giro di Bertolacci sul palo lontano: 3-1 che rassicura tutti da possibili errori nel recupero.

In effetti gli errori nei cinque minuti di extra time ci saranno, ma da parte dei ragazzi di Ventura, crollati psicologicamente.

Il primo ad approfittarne sarà Pavoletti al terzo centro stagionale e poi Tino Costa per la personale doppietta.

Dedicato a tutti quelli che – cantava Ramazzotti – sono dei sognatori… e il Genoa e il suo pubblico possono ancora continuare a sognare, almeno sul campo, una qualificazione europea. Al termine degli ultimi 270 minuti, al di là delle decisioni prese al di fuori del rettangolo di gioco, ci sarà comunque una certezza. I tifosi potranno dire: io c’ero e ho visto una grande squadra. Tutto il resto sono chiacchiere, chi ama il calcio gode nel vedere partite così.

 

SCHEDA:

Genoa: 1 Perin, 4 De Maio, 8 Burdisso (c), 11 Niang, 14 Roncaglia, 21 Edenilson, 22 Borriello, 24 Falque, 33 Kucka, 88 Rincon, 91 Bertolacci

Panchina: 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 5 Izzo, 16 Lestienne, 18 Bergdich, 19 Pavoletti, 20 Costa, 38 Mandragora, 93 Laxalt

Allenatore: Gasperini

Torino: 30 Padelli, 3 Molinaro, 7 El Kaddouri, 11 Maxi Lopez, 14 Gazzi, 19 Maksimovic, 24 Moretti, 25 Glik (c), 27 Quagliarella, 33 Bruno Peres, 94 Benassi

Panchina: 1 Ichazo, 13 Castellazzi, 4 Basha, 8 Farnerud, 15 Gonzalez, 17 Martinez, 18 Jansson, 20 Vives, 21 Silva, 22 Amauri, 36 Darmian

Allenatore: Ventura

Arbitro: Orsato
Assistenti: Posado, Giallatini – Stefani – Guida, La Penna

Gol:
Genoa: Falque (17′ 1t), Costa (23′ 2t), Bertolacci (42′ 2t, 45′ 2t), Pavoletti (43′ 2t)
Torino: El Kaddouri (15′ 2t)

Ammoniti:
Genoa: De Maio, Roncaglia
Torino: El Kaddouri, Lopez, Morez, Peres, Amauri

Espulsi:
Genoa: –
Torino: –

Corner:
Genoa: 5
Torino: 2

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