Giuseppe Cederna: “Scola un mito ma mi piace anche far ridere”

giuseppe cederna

di Franco Avanzini –

“L’ultima estate dell’Europa”, questa sera all’Archivolto di Sampierdarena, con Giuseppe Cederna quale attore principale parla di guerra, della Grande Guerra precisamente. Il protagonista, autore di molti film, spiega che: “Parliamo di quello che è successo partendo dall’attentato a Francesco Ferdinando e sua moglie da parte di alcuni giovani. E’ un po’ un viaggio nell’inferno della guerra che però ha anche altre sfumature meno cruente. Così attraverso racconti e poeti famosi ripercorreremo questo momento di storia. Questa mattina oltre 400 ragazzi delle scuole hanno visto lo spettacolo. Sono entrati come barbari ma poi hanno seguito attentamente quanto spiegato loro. A dimostrazione che è un momento storico che nn va mai dimenticato e regala interessi a tutti”.

Un oscar per Mediterraneo, film di Gabriele Salvatores con Diego Abanatuono. “E’ stata una emozione molto intensa. Un film che voleva fare Gianni Minervini il produttore ma altri non avrebbero voluto. Ricordo gli scioperi fatti ma anche due mesi su un’isola, abbandonati. Lavoravamo dall’alba al tramonto e ci siamo anche divertiti nonostante tutto. Per me è stato uno dei film più belli. Tra l’altro mi hanno ricordato che quest’anno è il 25esimo anniversario della prima uscita di Mediterraneo”.

Ma anche film comici che l’attore: “Non rinnego affatto aver lavorato per Fracula contro Dracula o Maschi contro Femmine oppure Femmine contro Maschi. Mi piace far ridere. Sarà perché sono piccoletto e con un grosso naso. La vita è fatta di cose semplici, di scoperte di come esser te stesso”. Su Marrakesh Express: “Volevo fare il marito normale, con un figlio normale che si fa la cacca addosso e una moglie normale. Perché non farlo? Ebbene io ci sono riuscito”.

Un maestro è mancato poco tempo fa, parliamo di Ettore Scola con il quale Giuseppe Cederna ha lavorato in La Famiglia e Capitan Fracassa. “Mi ha colpito molto la sua scomparsa. Ero un ragazzino ne La Famiglia e ho fatto una piccola parte ma che, mi hanno detto, era molto importante per il film. Scola era un regista che possedeva tanta umanità. Qualunque cosa andava bene sulla scena. Ricordo in Capitan Fracassa, girato a Cinecittà a Roma, che volle dei tronchi enormi che solo varie persone riuscivano a spostare. A me mise su un cavallo mentre scendeva neve finta. Il cavallo si mise a correre, avevo molta paura. Ma il regista rideva e mi diceva che mai sarei caduto da quanto ero imbragato al cavallo”.

E il futuro? “Intanto per un anno porterò ancora nei teatri questo spettacolo, non tutti i giorni però. Ho in programma varie cose, sia a teatro che nelle sale cinematografiche. Di certo ci rivedremo presto”.

 

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