Gli azzurri a Marassi contro l’Ucraina, molte le iniziative a favore degli orfani del crollo del Ponte Morandi

di Pierluigi Gambino –

Nell’attesa del nuovo ponte sil Polcevera che il Sindaco di Genova, nonché commissarrio alla ricostruzione, punta a inaugurare in meno di 16 mesi, ecco già pronto un ponte ideale, che unisce le vittime del crollo del Morandi al mondo dello sport, e in particolare alla sua espressione più conosciuta, la Nazionale di calcio. A Palazzo Tursi, in mattinata, si è infatti svolto il vernissage di Italia-Ucraina, amichevole di lusso, in programma mercoledì prossimo (ore20.45) al Ferraris, con dedica e relativo incasso destinati agli orfani del crollo avvenuto il 14 agosto scorso.

“La presenza dei nostri azzurri e la loro sensibilità nei nostri confronti ci inorgogliscono – ha spttolineato Bucci – e rapppresentano un messaggio importante non solo lanciato verso l’Italia intera ma anche all’estero. La sinergia tra il calcio e la città sprigiona qiell’energia di crescere che era già stata espressa prima della tragedia. E vedrete che Genova riuscirà a diventare ancora più bella”:

Al Primo Cittadino ha fatto eco, in rapppresentanza del presidente Toti, l’assessore allo sport della Regione Liguria, Ilaria Cavo. “Un bel momento, quello che vivremo martedì e mercoledì, con molte forme di solidarietà che lo sport sarà mettere in campo non solo durante la gara. Importante è il contatto tra Genova e il calcio, un segnale di vicinanza ai parenti delle vittime e alla città. Sta emergendo un grande impegno, che coinvolge anche il Ct Roberto Mancini, con numerose proposte mirate”.

Chiamato in causa, Mancio, come sempre elegantissimo, ha respinto al mittente qualsiasi quesito calcistico, rinviando di qualche ora la diramazione della lista dei convocati. Toccante la sua tetimonianza: “La notte successiva al crollo, non ho chiuso occhio, tanto ero sconvolto. Su quel ponte ero passato migliaia ai volte. A Genova sono vissuto15 anni e il mio affetto per questa città è altissimo. Sono sicuro che i genovesi si rialzeranno, e noi cercheremp di regalare  a quella gente così profondamente colpita due giorni di gioia. Cercheremo insomma di essere di aiuto”.

Illustrate dal direttore generale della Federcalcio, Mchele Uva, le proposte per Genova sono state precedute da una precisazione: “Da tempo la Nazionale non tornava a Genov e la decisione di riportarla in Liguria era già maturata prima del tragico evento. D’altronde, il capologo ligure vanta due società prestigiose,che occupano un posto primario nella storia e anche nell’attualità del nostro calcio. Lo dovevamo alla città, a maggior ragione dopo quanto è accaduto. Temevamo di essere d’intralcio, ma abbiamo subito captato la ferma volontà degli enti locali di ospitari: ed eccoci qua. Va detto che abbiamo varato non da ieri un format di iniziative promozionali, da sviluppare nelle città in cui si cimenta una delle nostre rappresentative nazionali, non solo quella maggiore. Era però doverosa un’intregrazione di questo rapporto col territorio, che – lo ripeto – prescinde dai 90 minuti di partita ufficiale”.

In primis la Federcalcio ha deciso di finanziare autonomamente – senza attingeredall’incasso del match, interamente devoluto alle vittime della tragedia – con una borsa di studio della durata triennale i nove ragazzi rimasti orfani dopo il 14 luglio: quattro di Genova, due napoletani, tre lombardi di Mornate. Alla vigilia, appena giunti all’aeroporto, gli azzurri si trasferiranno in toto nei pressi del ponte Morandi per una un momento di riflessione su quanto avvenuto. Poi, cento ragazzi giunti dalle zone di Genova maggiormente colpite potranno assistere all’allenamento di rifinitura e vivere qualche minuto di condivisione con i loro beniamini.

Il giorno successivo, allo stadio, si vivrà un’atmosfera senza precedenti. Sugli spalti ci sarà posto per i seicento genovesi sfollati, che assisteranno alla passerella dei bambini delle scuole genovesi. mentre ui maxischermi del Ferraris scorreranno altre immagini significative. La formazione azzurra scenderà in campo con la maglietta di “Genova nel cuore” e al minuto 43 della gara l’arbitro sospenderà le ostilità per un mezzo minuto di riflessione che non potrà non coinvolgere anche i milioni di teespettatori che seguiranno il match su Raiuno.

Mai come stavolta, il risultato e la prestazione della nostra Nazionale passeranno in secondo piano.

 

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