Ighli Vannucchi sul “Derby del Levante”: «Sarà una sfida mentale, lo Spezia sentirà la pressione di dover vincere, l’Entella non ha nulla da perdere»

di Gabriele Corso – Reduci entrambe da un pareggio nel turno infrasettimanale, Spezia e Virtus Entella si contenderanno domani al Picco (fischio d’inizio ore 17.30) il primo derby stagionale. Abbiamo contattato a riguardo in esclusiva ai nostri microfoni Ighli Vannucchi, ex illustre di entrambe le compagini.

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Ciao Ighli, che “Derby del Levante” ti aspetti?

«Sono due realtà opposte. Spezia ha i numeri sugli spalti e la passione molto più accesa, mentre l’Entella è una realtà molto più piccola e ha un tifo diciamo più corretto e semplice rispetto agli spezzini».

La Virtus Entella versa sicuramente in un miglior momento, 5 punti ottenuti nelle ultime tre partite, contro avversari scomodi (Salernitana, Bari e Livorno). Lo Spezia, d’altro canto, dopo la scoppola di Cesena ha faticato contro Avellino e Modena (due pari). Prevarrà la solidità difensiva chiavarese (5 partite senza subire gol) o la voglia di rivalsa degli aquilotti?

«Spezia è un ambiente molto particolare, negli ultimi anni sono state costruite squadre per vincere perché il presidente è molto ambizioso e di conseguenza anche il pubblico ha aspettative alte. Da parte loro, se non riescono a trovare il gol e la prestazione comincia a diventare dura. Per l’Entella è molto più semplice, perché non ha nulla da perdere giocando contro una grande squada. È un’arma mentale per entrambi, l’Entella può essere sicuramente più spensierata, mentre lo Spezia sentirà la pressione esterna dei tifosi che talvolta può essere un aspetto contrario».

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Sfida sul campo ed in società tra i due patron (Volpi e Gozzi) che assicurano una solidità economica non indifferente alle due liguri. Riusciranno, a tuo avviso, a raggiungere i rispettivi obiettivi?

«Lo auguro a entrambi perché sono due società a me care. È chiaro che fra le due è agevolata l’Entella perché ha l’obiettivo più piccolo, per lo Spezia raggiungere la promozione non sarà semplice anche se ha una squadra forte. Il campionato cadetto è molto difficile».

Per quanto riguarda la guida tecnica, pensi che Bjelica e Aglietti siano i giusti timonieri per conseguire tali traguardi?

«Credo che alla fine parlino i risultati ottenuti sul campo. Ciò che non mi piace tanto è che in Italia, dopo pochi risultati non positivi, gli allenatori vengono messi in discussione. Ho piena fiducia in entrambi».

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L’anno scorso prevalse il fattore campo. Al Picco vinse lo Spezia con il sigillo di Catellani, mentre al Comunale prevalse l’Entella guidata dalla doppietta di Sforzini. Sarà un elemento chiave anche in questo derby?

«Mi auguro che sia una partita divertente. Il fattore campo è un qualcosa in più, lo Spezia ha una folta schiera di tifosi che sanno darti una grossa mano».

Ultima domanda. Personalmente che ricordo ti hanno lasciato le tue due esperienze in Liguria?

«Un ricordo bellissimo. Sono state le mie ultime esperienze, prima di Viareggio. Ho ottenuto grandissimi risultati, fra cui un triplete a Spezia. Ci legava un rapporto passionale, al punto che i tifosi mi ribattezzarono “Eagle” (Aquila), il loro simbolo. A Chiavari erano meno passionali, però si è creato un bellissimo rapporto anche con loro, mi votarono miglior giocatore della stagione.»

Il sottoscritto e la redazione de “Il Pubblicista” ringrazia Ighli Vannucchi per la disponibilità.

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