Il MERCATO CONDIZIONATO DAL BILANCIO DAMSGAARD E GABBIADINI I PRIMI RINFORZI

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Niente di nuovo sul fronte meneghino. La gara con l’Inter si è snodata in perfetto ossequio delle previsioni, i blucerchiati, occasionali sparring partners, hanno fatto la loro figura per mezzo match mostrando egregie qualità difensive prima di lasciare, ripresa, via libera ad una squadra ben più ricca di motivazioni. L’ultimo atto stagionale non merita altri commenti.

L’importante era scongiurare il peggio, così gli ultimi mesi di campionato sono trascorsi in casa Samp con un unico mantra. Missione compiuta, e pazienza se il piazzamento finale è ben poco onorevole e la distanza dal baratro assai più ridotta rispetto a quella dal centro della graduatoria.

Passato il grande spavento, si muovono i primi timidi passi verso una parziale ricostruzione, dettata soprattutto dall’anagrafe. Sì perché la rosa blucerchiata è tra le più anziane della categoria e necessita di una rinfrescata. Nei prossimi giorni la dirigenza farà il punto con mister Giampaolo, che – in rispetto del contratto firmato lo scorso inverno – ha in tasca altri due anni di lavoro garantito in Liguria. Improbabile che si arrivi ad un divorzio, anche considerando le parole al miele pronunciate di recente dal mister, ma prima di ripartire, a bocce ferme, occorrerà un ulteriore chiarimento. In soldoni, lui dovrà accettare un eventuale ridimensionamento tecnico dovuto a questioni di bilancio e dimostrare di aver metabolizzato in via definitiva le risultanze tattiche della stagione appena conclusa. Di sicuro non potrà pretendere di venire accontentato in sede di campagna acquisti mediante arrivi compatibili col suo amatissimo 4-2-3-1, tenendo soprattutto presente l’efficacia del modulo sviluppato nell’ultimo mese.

Tornando al tema dell’organico, è lampante che, in assenza di un subitaneo cambio di proprietà (qualcosa bolle in pentola, specialmente sul fronte arabo, ma la soluzione non appare così vicina), la società dovrà agire con il bilancio del farmacista privilegiando le uscite. Così le mosse iniziali, più che dalle scelte dirigenziali, saranno dettate dal mercato. Nessun calciatore è incedibile, a patto che sul piatto della bilancia siano posti denari e non altri giocatori in cambio. Occorre “cash” per tenere in carreggiata i conti e garantire un’accettabile gestione dell’annata.

Chiaramente, qualche singolo giocstore dovrebbe godere, in teoria, di corteggiatori. Il riferimento è in primis a Sabiri, appena riscattato dall’Ascoli, come conseguenza della salvezza. Il marocchino non è più giovanissimo ma ha messo in vetrina qualità eccezionali che gli stanno attirando parecchie attenzioni. Lanna però lo sacrificherà solo se il gioco varrà la candela.

Altro elemento piazzabile è Thorsby, giunto ad un solo anno dalla scadenza: le ultime prove incoraggianti ne hanno rialzato la quotazione, con possibili sviluppi anche all’estero. E oltre confine, specialmente in Inghilterra, si guarda con… speranza per una cessione di Colley, ormai prossimo ai 30 anni ma ancora capace di un elevatissimo rendimento. 

Infine Audero, rilanciato alla grande dal rigore parato a Criscito nel derby: ha 25 anni, età verde per un portiere comunque già collaudato. Una sola la remora: per i numeri uno è difficile he giungano offerte allettanti. Di certo non si prolungherà la concorrenza con Falcone, che potrebbe rimanere solo se partisse l’attuale titolare.

Il blucerchiato più vicino alla partenza, per ora, è un… vecchietto, Caputo, che la Lazio ha individuato come ideale vice-Immobile. Resta solo da trovare l’accordo economico con Lotito, pessimo interlocutore. Identico il destino, ma con un approdo tutto da identificare, di Candreva, che ha 35 anni e non va d’accordissimo con le idee tattiche di Giampaolo: se arrivasse un’offerta…

Scavando nel parco riserve, si registrano altri addii pressoché scontati. Sensi tornerà all’Inter per fine prestito, Giovinco e Supryaga cambieranno aria al pari di Yoshida. Rincon è giunto in prestito dal Toro, ma ci sarà senz’altro un tentativo di mantenerlo a Genova, dato il suo rendimento. Da definire il futuro di Magnani e Askildsen, che non sembrano rientrare nei piani giampaoliani.

Capitolo arrivi, partendo da una premessa: la Samp si ritrova, in pratica, due acquisti di valore come Gabbiadini, che dopo l’infortunio sta lavorando duro per mettersi a disposizione da luglio, e Damsgaard, già tornato in campo e potenzialmente in grado di garantire il salto di qualità in fase offensiva. Prima di trasferirsi in clinica, il giovane danese era l’uomo mercato, ma la sua valutazione è ovviamente scesa: si riparlerà di un suo addio nell’estate 2023 o, ben che vada, il prossimo inverno.

La campagna di potenziamento dipenderà dalle risorse economiche disponibili, ma la strada dei prestiti – se ne potranno stipulare non più di sette, per regolamento – sarà certamente percorsa. La strategia è legata logicamente alle eventuali partenze di qualche titolare, che andrà sostituito degnamente. Una carenza balza comunque gli occhi e concerne l’attacco, privo di un calciatore fisicamente strutturato.

Si guarderà in primis al manipolo di prestiti che torneranno alla base. Ma attenzione: Caprari sarà certamente riscattato dal Verona (con ovvio vantaggio per le casse doriane) e Bonazzoli dalla Salernitana. Invece Lanna, in tema di attaccanti, sta pensando di aggregare De Luca, giunto in doppia cifra nel Perugia e intende dare un’occhiata a Stoppa, reduce da una splendida annata in C ad Avellino.

Un altro possibile cavallo di ritorno è il centrocampista Leris, che a Brescia si è perentoriamente rilanciato, mentre altri giocatori sono destinati ad un riciclo di mercato: i difensori Chabot (rimarrà un altro anno al Colonia), Murillo, Rocha e De Paoli, il fantasista Verre e le punte Torregrossa e La Gumina, che negli ultimi tempi non si sono rivalutati. Sarà fondamentale piazzarli altrove per non appesantire il monte ingaggi, sperando di raccattare qualcosina da una cessione definitiva.

              PIERLUIGI GAMBINO

                  

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