IL SASSUOLO SEMBRA IRRAGGIUNGIBILE MA IL CONFRONTO PROMETTE SPETTACOLO
Se ancora esisteva un margine di speranza in un clamoroso aggancio, l’inatteso ma non illogico successo del Sassuolo a San Siro l’ha definitivamente seppellito. Sette punti da recuperare ad una squadra in splendida salute, infatti, rappresentano un’enormità. Così l’anticipo in notturna tra neroverdi e blucerchiati assume un valore relativo per la classifica, anche se stuzzica parecchio a livello di spettacolo.
Entrambe le squadre stano filando come razzi ed hanno il morale alle stelle. Gli emiliani continuano a porre in vetrina nuovi talenti e sfruttano un’invidiabile tranquillità ambientale che li spinge ad exploit ragguardevoli. Nella loro offerta calcistica – roba da buongustai – troviamo tecnica, fantasia, qualità in specie dalla cintola in su. Forse, il valore complessivo della retroguardia è inferiore a quello degli altri reparti, ma il rendimento complessivo non ne scapita. De Zerbi, tecnico forse sottovalutato, gradisce un calcio offensivo e coraggioso, trovando interpreti fedeli in calciatori che danno del “tu” al pallone. Tra loro mancherà, nell’occasione, un ex che a Genova non ha lasciato troppi rimpianti: Djuricic, campione inespresso, capace di giocate esaltanti ma anche frenato da qualche pausa di troppo. Non mancano però le alternative in grado di suonare un identico spartito, quello che rende il Sassuolo simpatico ed accattivante in ogni dove.
La Samp sa di rischiare la sconfitta, ma anche di potersi battere con chances non trascurabili di fare risultato. Si presume che tocchi al Sassuolo “fare” la partita, lasciando però spazi invitanti alle bocche da fuoco doriane, particolarmente ispirate. Vero che le tre gare in una settimana impongono il ricorso al turnover, ma Ranieri sarebbe un autolesionista se, almeno all’inizio, rinunciasse ad uno dei suoi incursori, particolarmente in palla. Il duo Gabbiadini-Quagliarella è uno spettacolo: sono fatti l’uno per l’altro, si integrano a meraviglia, sanno come assistersi reciprocamente. Affiancati da un suggeritore prolifico come Candreva, ecco che potrebbero mettere a nudo l’unico reale difetto degli ottavi in classifica: le ricorrenti smagliature difensive. Purtroppo Quagliarella non ci sarà e quindi mister Ranieri potrebbe rimettere in campo un La Gumina non sempre perfetto.
Capitolo formazione. Detto della prima linea, tocca a Sir Claudio decidere se offrire una nuova possibilità al discontinuo Dansgaard, col sacrificio eventuale di Jankto, mentre in mediana l’interrogativo riguarda le reali condizioni di Ekdal: Adrien Silva comunque offre garanzie assolute.
In retroguadia quasi certo il ritorno post squalifica di Yoshida, con l’uscita di Tonelli, e a destra sarà ancora Ferrari a sostituire Bereszynski, tornato in gruppo ma non al meglio. Quali che siano le scelte del testaccino, non mancherà il lavoro per Audero, da tempo in vena di interventi prodigiosi ed ormai da inserirsi tra i numero uno più affidabili del nostro campionato.
PIERLUIGI GAMBINO