LO SPEZIA E’ L’AVVERSARIO PEGGIORE, BALLA SI AFFIDA A BADELJ E ZAPPACOSTA

Ballardini Genoa

Avesse poTuto, il Balla avrebbe scelto come prima avversaria nella sua quarta avventura rossoblù uno squadrone, così da poter compiere i primi esperimenti senza l’assillo del risultato. Invece gli toccherà la sfida più delicata, almeno a livello ambientale, su un campo tradizIonalmente ostico per il Genoa e con una tifoseria avversa che chiede ai propri beniamini di fallire qualsiasi appuntamento ma non questo.

Il romagnolo è conscio che una malugurata sconfitta spingerebbe una zampa del suo Grifone per nulla rampante in serie B, e questa sorta di ultimatum gli disturba l’ambientamento e lo costringe a non sbagliare un colpo. Diciamolo, peggior presupposto non poteva trarre dal calendario, anche se la sua abitudine a lottare potrà consentirgli di affrontare anche certi ostacoli.

La sua idea di gioco è appena abbozzata ed anche la sua conoscenza di una fetta consistente della rosa non lo emenderà daLL’improvvisazione. Di sicuro non defletterà dal suo modulo base, quel 3-5-2 sul quale ha costruito altre salvezze genoane: in sovrappiù è la disposizione tattica preferita anche in società. Ovvio, si profila un atteggiamento prudente, ma il solo che, in attesa di qualche rinforzo invernale, possa puntellare una difesa rocciosa ma piuttosto lenta ed esposta alle volatone che i vari Gyasi, Nzola e Farias sanno compiere con profitto.

Tuttavia, occorre anche voltare pagina a livello di costruzione. Il centrocampo necessita di forze fresche che dovranno tassativamente giungere a gennaio, ma intanto il nuovo trainer restituirà alla manovra un regista, il migliore tra i disponibile, Badelj, secondo un’interpretazione logica del calcio, Sulle fasce si registra la novità più attesa: il ritorno dal primo minuto di Zappacosta, che nell’unica gara disputata come titolare, contro il Crotone, face faville. Anche a mezzo servizio, l’ex azzurro rappresenta un… riacquisto qualificante, tra i rarissimi rossoblù in grado di propiziare il salto di qualità. Minore entusiasmo suscita sulla sponda opposta Czyborra, tra i principali colpevoli del rovescio di Benevento, ma – in attesa di Pellegrini – la sola alternativa sarebbe Criscito, altro elemento che sarebbe utilissimo se avesse 90 minuti di autonomia.

In avanti regna l’abbondanza, ma – considerando la discontinuità che caratterizza tutti gli specialisti – sceglierne due dal mazzo è come giocare ai dadi. Shomurodov, cui forse Ballardini risparmierà il supplizio della sostituzione in corso d’opera, appare lievemente favorito, con Destro che contende a Scamacca un posto al sole.

Ovvio, si attende dal cambio di panchinante anche un mutamento di mentalità. Di sicuro l’avvento di mister Davide regalerà stimoli a josa, ma serve un nuovo atteggiamento e, soprattutto, una dote sinora rimasta nel cassetto: la velocità. Col ritmo blando degli ultimi mesi, lo Spezia, team tra i più dinamici, andrebbe a nozze e non rischierebbe di pagare a caro prezzo l’unico suo difetto ineliminabile: il gioco a trazione alteriore, con annessi sbilanciamenti difensivi. Il Genoa non dispone di “frecce” imprendibili, ma dovrà ugualmente sforzarsi di sfruttare l’arma del contropiede, tipica d’altronde di ogni pericolante che si rispetti.

                         PIERLUIGI GAMBINO

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