PEDROLA E STANKOVIC I PROTAGONISTI DELLA RISCOSSA PREMIATA DAL PAREGGIO

Importante era ripartire, cancellando almeno in parte i due capitoli neri marassini. La Samp ha centrato l’obiettivo dopo essere caduta nel precipizio grazie ad un secondo tempo garibaldino, che ha consentito di rimontare il precedente svantaggio.
Una squadra a due volti: in angustie sino all’intervallo e brillante nella ripresa, dopo che Pirlo aveva lasciato negli spogliatoi Ricci, il peggiore in campo, condizionato da una forma ancora lontana anni luce da quella ottimale. Troppo accademici, i blucerchiati hanno denunciato anche problemi in fase difensiva e la rete subita è stata la summa di certe carenze: come è possibile concedere agli avversari tre conclusioni consecutive (le prime due rintuzzate magistralmente dal portiere Stankovic) senza provare ad intervenire? Pallida la reazione doriana, pur con un accettabile possesso palla, ma già si conoscevano i limiti di La Gumina, forzatamente tra i titolari, e le condizioni non perfette dell’attesissimo Borini, che nel secondo tempo si sarebbe riabilitato fornendo l’assist vincente.
Dopo l’intrvallo, che ha portato consiglio, si è vista un’altra Samp, ben più autoritaria e volitiva, protesa con decisione a risalire la china. Vero che i lombardi sono andati ad un passo dal raddoppio, scongiurato da un fantastico intervento sulla linea di Ferrari, ma la partita aveva ormai cambiato connotati e il pari all’ora di gioco non è stato una sorpresa. Ancora bravissimo Pedrola, sinora di gran lunga la nota più confortante di un team in fase di ricostruzione. Il rasoterra dello spagnolo non appariva irresistibile, ma è bastato a buggerare l’incerto portiere Sarr.
Nel prosieguo si è avvertito… profumo di rigore per un atteramento sospetto di Yepes in piena area (il doriano, accentuando la caduta, ha forse indotto arbitro e Var a punirlo) e poco più tardi Borini ha ciccato colpevolmente una nitida palla gol. Peccato!
Nel finale era comprensibile che i grigiorossi tornassero intraprendenti e insidiosi, ma per due volte Stankovic è stato strepitoso sullo scatenato Vazquez, riscattandosi pienamente dalle incertezze palesate nelle precedenti gare. Il punto dello Zini reca anche il suo autografo, ma di là del risultato, Pirlo, perentorio nel confermare il giovane figlio d’arte, subissato di critiche, ha capito a Cremona che il problema del portiere è ormai da riporre in un cassetto.
Intendiamoci, non tutto ha funzionato a meraviglia, non vanno trascurate le ambizioni della banda di Ballardini, fermata su un pari che non fa una grinza. Il peggio, per la Samp, sembra realmente alle spalle.
PIERLUIGI GAMBINO