SAMP FAVORITA MA GUAI A SOTTOVALUTARE UNA ROMA APPESA ALL’ULTIMO TRAM EUROPEO

In attesa del secondo set con lo United, la Roma si lecca le ferite, nel morale nel fisico, provocate dai sei poderosi schiaffoni incassati all’Old Trafford. Il tempo per assorbire il colpo è ridotto e le polemiche infuriano attorno a Fonseca e ai suoi prodi, 

Il rischio di uscire completamente dall’Europa non è più irrisorio, ma tangibile. Perso il tram per il trionfo in Europa League, che avrebbe fruttato addirittura un posto in Champions, i giallorossi sentono nel collo il fiato dell’emergente Sassuolo, giunto ad appema tre lunghezze e in pienissima corsa per un settimo posto che regalerebbe comunque il palcoscenico internazionale.

Ai problemi ambientali e psicologici, la Lupa deve abbinare tre pesantissimi infortuni rimediati Oltremanica. Impossibile che Pau Lopez, Veretout e Spinazzola recuperino in tempo per disputare il posticipo di Marassi. Tegole pesantissime, che vanno ad aggiungersi agli acciacchi di Smalling e Diawara e ad una condizione generale deficitaria.

Vero che la rosa giallorossa non è di secondo piano, ma certi rincalzi sono lontanissimi dal valore dei titolari. Eppure, nonostante questa serie di handicap, il clan doriano farà bene a non sottovalutare una squadra motivatissima a livello di classifica e, dunque, pericolosa. Senza contare che nel recente passato giocatori come Mkhitaryan e Mayoral hanno lasciato il segno e un fulgido talento come l’azzurro Pellegrini non può essere affatto sottovalutato.

Claudio Ranieri, testaccino della più bell’acqua e giallorosso di tifo giovanile, non pensa affatto ad una Roma arrendevole, anche se, dopo aver arricchito la bacheca stagionale con scalpi prestigiosi, ci terrebbe ad aggiungerne un altro. Non si fida dell’avversario e forse, al pari di tutto il popolo blucerchiato, marcherà con gli occhi più l’arbitro dei giocatori. Sì perché questa nobile decaduta che rischia fortemente la bocciatura europea fa temere, sotto sotto, qualche tentativo di salvataggio politico, ovviamente qualora se ne presentasse l’opportunità.

La crisi giallorossa sta forse oscurando le considerazioni legate direttamente alla Samp, attesa a rialzarsi dopo lo scivolone di Reggio Emilia, anche prevedibile e logico ma ugualmente gonfio di rimpianti. La Samp è in buona salute ed ha sempre in testa quei 52 punti che Sir Claudioha fissato come obiettivo di stagione: secondo logica, un’impresaccia, che obbliga i blucerchiati a viaggiare alla media di due punti a match, ma non più così proibitiva, in specie se l’accelerata finale iniziasse con tre punti a danno della Roma.

L’infermeria doriana, che sembrava chiusa per… mancanza di ospiti, si riapre per qualche problemuccio di poco conto, però sufficiente a drizzare le antenne del trainer in ottica formazione. Quagliarella Candreva e Keita non sono al meglio, ma qualcuno di loro sarà certamente recuperato. In avanti, scontato l’impiego di uno scalpitante Gabbiadini, chi lo affiancherà? Mister e società intenderebbero saggiare fino in fondo il rendimento di Keita, in bilico tra una… restituzione al mittente ed un riscatto comunque oneroso a livello economico, ma è una decisione da ponderare.

Un altro ballottaggio riguarda, more solito, la fascia sinistra: è il caso di offrire un’altra chance a Damsgaard sperando che non la sprechi come le ultime o di rilanciare l’usato sicuro Jankto, forse più adatto ad una gara così tirata? L’eventuale stop di Candreva risolverebbe il busillis, con il ceco spostato a destra.

In mediana, invece, dovrebbe finalmente suonare la diana per Ekdal, pur sempre il titolare della regìa: con lui la musica è più soave sia a livello di impostazione, sia di copertura, e il suo sostituto Adrien Silva se ne farà una ragione. Con la sagacia dello svedese, ecco che la partita del centrocampo potrebbe essere vinta.

Infine, la difesa con l’abituale incertezza tra Tonelli e Yoshida, che è favorito di un nonnulla. L’attenzione però sarà calamitata da Colley, bramoso di cancellare la mezza incertezza di Reggio (pagata troppo casa) e anche di mettersi in mostra agli occhi dei corteggiatori. D’altronde, lui e Audero (altro punto di ora sul quale convergono le speranze dei tifosi blucerchiati) si giocano la parte di vittima sacrificale nel teatrino del prossimo mercato, condizionato inevitabilmente dalle questioni di bilancio.

                              PIERLUIGI GAMBINO

         

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