Sampdoria-Fiorentina: 1-5 La Samp precipita di nuovo nell’incubo
Il bel secondo tempo di Torino, i tre punti importanti conquistati con carattere e bel gioco, si sono rivelati purtroppo effimeri. Il paradosso di questa giornata, tuttavia, è che la squadra di Ranieri si è ritrovata sotto di tre reti dopo solo mezz’ora di gioco, senza che la Fiorentina avesse fatto qualcosa di concreto verso la porta di Audero. La prima rete è nata, all’8′ minuto, a seguito di un goffo intervento di Thorsby che, senza alcuna pressione pressione avversaria, deposita il pallone alle spalle di un insicuro Audero. Passano dieci minuti e il contestato Irrati (nato a Firenze, assegnazione quanto meno discutibile) viene richiamato al Var per un tocco di mano in area di Ramirez: rigore e 2-0 viola di Vlahovic (che si merita il giallo per aver provocatoriamente esultato sotto la gradinata Sud con la mano all’orecchio). Al minuto ’40 è ancora il Var a richiamare l’arbitro fiorentino dopo che lo stesso aveva lasciato correre per un contrasto aereo tra Murru e Pezzella. Di nuovo rigore, secondo giallo per il difensore doriano. Trasforma Chiesa, Samp sotto di tre reti e in dieci uomini in una partita fino a quel momento sostanzialmente equilibrata.Prima dell’intervallo c’è ancora il tempo per due occasioni clamorosamente fallite dal goffo Colley e per l’espulsione di Badelj per somma di ammonizioni.La seconda frazione vede i blucerchiati provarci senza troppa convinzione, mentre i viola con un attentissimo Dragowski in porta, hanno delle praterie su cui ripartire. In una di queste, al 57′, Dalbert spara su Audero la cui incerta respinta viene raccolta da Vlahovic che fa 0-4. Partita chiusa. Chiesa si inventa al 78′ un eurogol nell’angolo alto mentre Gabbiadini, a tempo scaduto, segna l’1-5 per un semplice valore statistico e per gli amanti del Fantacalcio.La Fiorentina di Iachini si tira fuori, definitivamente, dalle acque pericolose mentre la Sampdoria, vuoi per la gara offerta, vuoi per le prestaizioni delle dirette concorrenti, ci si ritrova sempre più pericolosamente dentro.