UN CALCIO AL RECORD NEGATIVO, SOCIETA’ I TEMPI SI ALLUNGANO

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La serata d’addio alla serie A si racchiude in due immagini che rimarranno per sempre stampate nella memoria di qualsiasi tifoso blucerchiato. La prima si riferisce al pianto dirotto di Fabio Quagliarella al momento della sostituzione: il capitano ha salutato tutto un popolo in piedi ad applaudirlo e a versare lacrime sugli spalti del Ferraris. Probabilmente l’eterno ragazzo di Castellamare ha chiuso col calcio senza neppure attendere la rimpatriata nell’ultimo turno, ma chissà quanti inviti riceverà nei prossimi giorni a continuare ancora un anno in blucerchiato, quale che sia la categoria.

Anche Maro Lanna, presidente suo magrado nel momento peggiore della storia del club è scoppiato in lacrime: si è avvicinato alla Sud a fine partita sfoggiando la maglia blucerchiata con la maglia numero nove, quella di Gianluca Vialli. Un momento estremamente toccante che ha aggiunto tristezza a tristezza cementando però l’amore e l’orgoglio della gente doriana.

Della gara col Sassuolo che dire? Bisognerebbe intonare lo slogan ripetuto mille volte dalla Sud in questi ultimi anni: “Chi s’accontenta gode”. E in periodi di carestia, si può godere anche per un punticino che ha risparmiato l’onta del peggior bottino nei campionati a 20 squadre: record negativo che rimane esclusiva del Pescara.

Altro non c’è da ricordare in un match strambo, avviato da una topica del neroverde Ferrari, che ha lanciato in gol Gabbiadini e continuato a brevissimo giro di posta con l’uno-due degli emiliani: il primo con cross basso da sinistra girato in porta dall’anguillesco Berardi e il secondo con un cross alto da destra sfruttato da Henrique, solissimo sul secondo palo. 

La gara proseguirà con un Sassuolo nettamente migliore sul piano del palleggio ma non così sicuro in difesa. Sfida vivace, priva di tatticismi, con una serie infinita di opportunità in zona gol. Nella stessa azione, ecco un palo di Gabbiadini e la traversa di Quagliarella, ma con la macchia di un fuorigioco di partenza. Verso l’intervallo anche gli emiliani centreranno il legno con Berardi: sarebbe stato il fatal 3-1.

Choccante la prima metà della ripresa, con gli ospiti che avrebbero potuto approdare alla goleada: innumerevoli e imperdonabili gli sbagli otto porta. Bravo, in qualche circostanza, il giovane portiere doriano Turk, tra i migliori in campo. Stankovic, dopo aver avvicendato ad inizio ripresa Nuytinck con Murru e Amione con Paoletti, progredirà dopo l’ora di gioco anche grazie all’innesto del vivave Ilkhan per Rincon. Più proteso all’accademia che alla concretezza, il Sassuolo scendeva sempre più di tono sino a beccare il pareggio, confezionato da un suo difensore, Erlic con una decisiva deviazione su tentativo di Gabbiadini.

L’ultimo sussulto della notata marassina era firmato da Turk, capace di rintuzzare miracolosamente un rasoterra di Lopez e di respingere a corpo morto la ribattuta di Berardi da… zero metri, salvando così l’onore suo e dei compagni.

Game over. Una nota di merito però va ai tifosi, che prima del match si sono radunati a Corte Lambruschini guadagnando tutti assieme – una fiumana bluerchiata davvero impressionante – il tempio marassino inveendo a ragione contro chi ha ridotto la Samp in queste condizioni. La loro rabbia era anche mischiata alla speranza che in un tenpo ragionevole si possa annunciare l’agognata svolta societaria. Che l’assemblea degli azionisti in prima convocazione andasse deserta non ha sorpreso neppure i più creduloni, ma a questo punto è improbabile che lunedì vada in onda in seconda istanza. Servirebbe la presenza o la delega della proprietà, che però ha annunciato nuovamente a propria intenzione a tener duro e a respingere qualsiasi strategia che non passasse dal trust. Radrizzani e il suo presunto socio quatariota non appaiono anora pronti a sferrare il colpo decisivo alla trattativa, ma anche la coppia Barnaba-Garrone deve completare la propria articolata offerta. Sullo sfondo, un nugolo di creditori che attendono di essere accontentati non a parole ma con i fatti: e anche il loro assenso avrà un peso. 

Ecco perché è probabile che la soluzione slitti di qualche ulteriore settimana. Tantopiù che, grazie all’anticipo di dieci milioni del paracadute post-retrocessione e al prestito ponte delle banche la prima scadenza tassativa, quella legata agli stipendi, dovrebbe essere onorata nei tempi utili a scongiurare una penalizzazione da scontare nel prossimo campionato.

                                  PIERLUIGI GAMBINO

                                   

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