UN PARI PIU’ BEFFARDO CHE GRADITO. SOCIETA’: C’E’ UN PALLIDO OTTIMISMO

Mai che ne vada bene una. La seconda vittoria casalinga della stagIone era lì, a portata di piede, praticamente in tasca. Quell’Empoli con la pancia riempita dalla teorica salvezza non pareva squadra così insidiosa da far temere la beffa, ma proprio in zona Cesarini è arrivata la puntura velenosa che ha fatto calare il silenzio sul Ferraris.
Il pareggio, intendiamoci, è lo specchio fedele di una sfida altamente equilibrata, ricca di emozioni edi palle gol: l’una e l’altra hanno avuto opportunità a josa di prenotare il successo, ma un po’ per approssimazione e un po’ per jella si sono fermate al golletto a testa. La posta in palio non era elevatissima, ma al fischio conclusivo i visi più sorridenti appartenevano agli ospiti, che hanno punellato il primato tra le pericolanti, Invece la banda di Stankovic non ha saputo cancellare dagli occhi dei propri tifosi il fresco ricordo della matematica retrocessione.
Di sicuro i blucerchiati hanno cercato maggiormente il colpaccio, riversando nel match un’inedita rabbia agonistica, evidenziata da qualche intervento non cattivo ma duro e da una costante preponderanza nei contrasti. Prezioso il recupero in extremis del combattivo Rincon ed estremamente efficace, nell’ora in cui è rimasto in campo (prima di uscire, stremato, tra gli applausi della Sud), la recita di capitan Quagliarella. Suo il cross vincente per Zanoli, altro elemento di spicco, che con quella zampata sbilenca ma fruttuosa surante il primo tempo ha oscurlato il terribile sbaglio precedente a due passi dal bersaglio su traversone di Gabbiadini.
La Samp anche nella ripresa è spesso giunta nei pressi del raddoppio: l’ha aenz’altro favorita un Empoli non propriamente roccioso e concentrato in fase difensiva, ma il gioco espresso da Winks e compagni è stato, a prescindere, di accettabile fattura.
Samp sempre in partita, anche se ha rischiato spesso di capitolare di fronte ad una squadra frizzante come certe bibite, ma tendente a perdere gas appena si approsimava all’area rivale. Certo, il test – date le scarse motivazioni complessive – non è stato de più probanti, ma il pubblico doriano ha almeno apprezzato l’abnegazione dei suoi ragazzi.
Cin questo pareggio sono stati eguagliati i 17 punti del Pescara, detenteotre del record negativo nei campionati a 20 squadre, con la regola dei tre punti per vittoria. Basterà ancora un passetto nei rimanenti match per respingere l’onta.
Intanto, la vera partita da vincere i sta disputando su altri terreni, assai più accidentati. Barnaba, con l’appoggio di Garrone, ha presentato la sua proposta: 85 milioni, di cui 35 pronti all’uso per assolvere alle scadenze più vicine. Una mossa importantissima ma non sufficiente per diradare le nuvole. Va affiancata infatti da un accordo ufficiale con chi avanza almeno il 60 per cento dei crediti: serve convincerli ad accettare uno sconto non irrilevante e anche una dilazione nei pagamenti. I fornitori hanno già risposto affermativamente, ma le banche, che possiedono la fetta più rilevante, per ora tengono duro. A meno che una di loro, Banca Sistema, dopo aver acquisito un po’ di azioni, non tenti improvvisamente la scalata spiazzando la concorrenza.
Pecunia non olet: ergo, i soldi saranno graditi da qualsiasi parte provengano. Il Tribunale appare disponibilissimo ad ua soluzione che salvi il salvabile anche a danno del proprietario inadempiente, ma occorre far presto e dare una decisa sgasata. Per ora, anche considerando che gli istituti di credito non hanno tutta questa convenienza a far fallire la Sampdoria, la pianticella dell’ottimismo resta in vita, ma ha lo stelo esile, che va assolutamente rinforzato senza perdere ulteriore tempo.
PIERLUIGI GAMBINO