Una Samp corsara con autorità, la squadra ha voltato pagina

La Samp ha girato l’interruttore diventando una macchina da punti. A Modena, contro la quarta in classifica, si è imposta con disinvoltura e soprattutto con maturità. La sensazione è che Andre Pirlo, dopo mesi di tentativi infruttuosi, abbia finalmente trovato la quadra e conferito al suo gruppo la mentalità necessaria per primeggiare in cadetteria.
Nell’iniziale metò tempo, contrassegnata da equilibrio e scarse emozioni, i blucerchiati hanno soprattutto badato a controllare la partita, asfissiando i canarini con un pressing efficace in ogni zona del campo e cercando l’allungo decisivo negli spazi sterminati concessi da un avversario un po’ troppo sbilanciato e vulnerabile.
Il vantaggio doriano, gunto alla mezzora, è stato il frutto di questa tattica, interpretata con estremo rigore e concretezza, anche con un briciolo di cattiveria agonistica che non guasta affatto. Il merito dell’1-0 va ascritto quasi esclusivamente a due attaccanti a lungo subissati di critiche per il loro rendimento rivedibile. E qui va riconosciuta la bontà della scelta di mister Andrea, che per sostituire lo squalificato Verre non ha fatto ricorso ad un centrocampista, ma ad una punta, De Luca. Splendida la sua difesa del pallone, davvero centravanti, e puntuale il passaggio ad Esposito, che con un magico pallonetto ha fulminato il portiere Gagno sbloccandosi così su azione.
Pallida la reazione degli emiliani, spenta immediatamente dalla difesa doriana, attenta, reattiva e anche protetta a dovere da un centrocampo organizzato e funzionale, in cui la fisicità di Verre e Kasami (ma senza trascurare l’apporto del metronomo Yepes) l’ha fatta da padrona al cospetto di un settore gialloblù leggerino e non troppo ficcante.
Di marca canarina l’avvio di ripresa, con Stankovic che si guadagnava un mare di elogi neutralizzando con una paratona la botta di Bonfanti destinata sotto la sbarra. Intervento decisivo, che si rivelerà l’unico di un certo rilievo nell’arco dell’intera partita.
Era doveroso, però, chiudere la contesa anzitempo, e la Samp non lo si è lasciata ripetere. Stavolta, al 63′, sul proscenio è salito Kasami, confermatosi in condzioni scoppiettanti. La sua bordata dal limite si è infilata nell’angolino basso alla destra di Gagno: il giusto premio per un giocatore che, appena assorbito il ritardo di preparazione fisica, è diventato un architrave della mediana blucerchiata.
Il raddoppio smorzava le residue velleità dei canarini e consentiva alla Samp di gestire la gara con assoluta tranquillità. Al 79′, col Modena in inferiorità numerica per l’espulsione (apparsa un filo severa) di Abiuso, timbrava pure una traversa con lo scatenato Esposito. Il 3-0 sarebbe stato forse eccessivo, ma anche il successo all’inglese va accolto con entisiasmo come la conferma dell’avvenuta metamorfosi doriana, non a caso coincisa con i progressi dello svizzero, la promozione a inamovibile di Vieira e il recupero da infortunio di Depaoli, tutti giocatori con personalità ed esperienza da vendere. Ora la squadra insegue meno le finezze e lo spettacolo e bada maggiormente al sodo, come le caratteristiche della serie B impongono.
Per la prima volta nella stagione la banda di Pirlo è uscita dalla zona retrocessione, con la quale – pesato il valore della squadra titolare – non avrebbe dovuto mai avere alcun contatto. Probabilmente, tre o quattro squadre – quelle in cima alla graduatoria – restano più accreditate anche a tempi lunghi, ma col resto del lotto sarà possibile confrontarsi senza timore alcuno. Ora non resta che battere il ferro: è un vero peccato che il campionato si fermi…
PIERLUIGI GAMBINO