Un’altra occasione da sfruttare ma serve attaccare con più uomini

Dopo il lanciatissimo Modena, ecco sul cammino del Genoa una Spal che fatica a rimarginare le ferite di una classifica sempre più drammatica. Al capezzale della gloriosa Ars ed Labor è stato chiamato Massimo Oddo, che nelle file rossoblu avviò la carriera di allenatore guidando la formazione Allievi Nazionali. La sua sfida diretta con Alberto Gilardino richiama un’antica amicizia, quando i due vinsero assieme il mondiale 2006 e si incrociarono pure nel Milan.

Stavolta il compito dell’ex centravanti appare di gran lunga più agevole: il suo Genoa, fatta salva la nerissima parentesi di Parma, procede a vele spiegate e ha tutte le intenzioni di sfruttare il calendario per tentare l’allungo verso il traguardo della serie A.

Si preannuncia, in teoria, una sfida impari, ma come trascurare le arcinote difficoltà del Grifo in zona gol? Vero che al Braglia i rossoblù hanno bollato due volte, ma con i difensori centrali, e la fase offensiva, valutando il tasso di pericolosità degli avanti, è rimasta scarsamente tranquillizzante. Gilardino osserva i suoi ragazzi quotidianamente nelle sedute pegliesie se costantemente finisce per scegliere il modulo ad una punta fissa con due trequartisti, significa che i vari Yalcin, Dragus e Salcedo, tutti attaccanti di accompagnamento, non gli forniscono risposte confortanti.

Di sicuro questa solitudine non esalta l’uomo più avanzato, che non riesce a duettare efficacemente con alcun compagno, ma così è. Aramu nn è al top della forma e potrebbe anche fermarsi per un turno. Quanto alla scelta del bomber, non invidiamo affatto il tecnico, conscio che invariabilmente il migliore tra Coda e Puscas si rivela il subentrante.

Parecchi sono gli interrogativi che frequentano la mente del Gila. Con i recuperi di Hefti e del nuovo arrivato Haps, ecco che sulle fasce affiora persino l’abbondanza. Dato per sicuro l’impiego di Sabelli, chi sul versante opposto? La tentazione di vedere all’opera l’ex veneziano, giocatore di gamba con una certa propensione offensiva, è forte, ma adesso anche Criscito è completamente ristabilito, anche se il suo utilizzo accende un altro interrogativo: meglio la quattro o la tre?

Pure sulla linea mediana si registrano dubbi. Data per scontata la conferma del “motorino” Frendrup, occorre valutare la freschezza atletica sia di Badelj, sia di Sturaro. Uno dei due – presumibilmente il sanremese – dovrebbe lasciare il posto a Strootman, che scalpita dalla voglia di tornare tra gli eletti. Meno probabile che tra i titolari trovi posto Jagiello, comunque allertato per un ingresso in corso d’opera.

Parecchi dei giocatori in parentesi nella formazione rossoblu sarebbero titolari fissi di questa Spal che un po’ a sorpresa frequenta le zone limacciose della classifica. L’avventura di un altro campione azzurro, De Rossi, è stata breve e disastrosa: ora ci prova Oddo, sollevato dalla decisione di Nainggolan, il rinforzo dell’ultima ora, di rimanere a Ferrara nonostante l’esonero del suo amicone De Rossi. Il belga, negli ultimo giorni, è parso animato da volontà ed impegno, ma le 35 candeline si avvicinano e le gambe non girano più come un tempo: meglio diffidare, comunque, di un autentico fuoriclasse, pur all’imbrunire della carriera.

Il team ferrarese, se giudichiamo gli excursus dei suoi interpreti, non sembra malaccio, ma i risultati non confortano, Oddo si dovrebbe affidare al 3-4-1-2 con il virtuoso Raja alle spalle di un duo sulla carta attrezzato: Moncini seconda punta a girare attorno a La Mantia, classico centravanti strutturato e fortissimo nel gioco aereo. Si prospetta una Spal operaia, chiusa in retrovia e rassegnata a concedere l’iniziativa agli avversari. Tocca a Gila far sì che l’area bianco-celeste si riempia anche di giocatori rossoblu.

                               PIERLUIGI GAMBINO

            

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